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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Plateau e terza ondata: cosa ha convinto il governo alla stretta che porterà l'Italia in zona rossa o arancione fino a gennaio

Un allentamento delle restrizioni a Natale e Capodanno potrebbe portare a una terza ondata dell'epidemia. Per questo il governo studia un nuovo Dpcm che vieti la libertà di movimento e irrigidisca il coprifuoco nei giorni di festa

Ci sono due parole-chiave che hanno convinto il governo a lavorare a un mini-lockdown di Natale che porterà tutta l'Italia in zona rossa o arancione dal 24 dicembre fino al 7 gennaio: plateau e terza ondata. 

Cosa ha convinto il governo alla stretta che porterà l'Italia in zona rossa o arancione fino a gennaio

La parola "plateau", che letteralmente significa "altipiano", rappresenta il momento in cui un'epidemia smette di crescere (avendo raggiunto il suo picco) ma fatica anche a registrare la picchiata dei casi, ovvero la loro diminuzione ampia come la crescita. In questa fase, tipica di un'epidemia come quella del coronaviurs Sars-CoV-2 e come quella dell'influenza spagnola nel secolo scorso, è necessario mantenere tutte le restrizioni fino a che la curva non prenda la direzione di una "discesa marcata", come spiega oggi il virologo Fabrizio Pregliasco a La Stampa. Ieri il bollettino della Protezione Civile ha registrato sì un calo dei positivi (17938 contro i 19903 di sabato) ma con meno tamponi (152697, quarantamila in meno del giorno prima).

Quello che preoccupa però è il tasso di positività, salito all’11,7% rispetto al 10,1% di sabato. Un parametro che "resta alto", osserva Pregliasco, il quale fa notare che "siamo ancora in una situazione di plateau che non vira verso una discesa marcata. Le curve relative ai diversi parametri stanno iniziando a flettersi, ma tutte molto lentamente". Tra queste, quella delle vittime: erano 649 sabato e 484 ieri.

Il pericolo che rimarca il Comitato Tecnico Scientifico al governo è che un allentamento delle restrizioni per le festività ci porti a una terza ondata dell'epidemia quando ancora non sarà partito il piano di vaccinazione annunciato ieri da Domenico Arcuri per metà gennaio. Ed è concreto: Michele Bocci su Repubblica fa notare che negli ultimi giorni  i movimenti a piedi e in macchina in Italia sono tornati simili a quelli di metà ottobre-fine novembre, cioè a prima che si adottassero le zone di tre colori per classificare la rigidità dei provvedimenti restrittivi. Per questo ieri sono stati convocati i tecnici per una riunione: le immagini degli assembramenti nelle grandi città hanno convinto il governo a lavorare a una nuova stretta che porterà l'Italia in zona rossa o arancione fino al 7 gennaio nella peggiore delle ipotesi. Per far risalire la curva dei contagi basta una settimana secondo il Cts.

Un nuovo Dpcm per l'Italia zona rossa o arancione da Natale a Capodanno?

Il plateau e il rischio terza ondata

In questa ottica il Cts spiegherà oggi che i rischi sanitari ci sono: "quelli, appunto, di veder ripartire i contagi e di conseguenza anche di osservare una crescita dei ricoveri ordinari e in terapia intensiva. Vista anche la posizione tenuta negli ultimi mesi, i tecnici non si opporranno certo alle ipotesi di provvedimenti restrittivi che potrebbero essere avanzate, già oggi o nei prossimi giorni". Quali?

Le ipotesi sono quelle di chiudere tutti gli esercizi commerciali - compresi bar e ristoranti - tranne quelli di beni di prima necessità fino alla fine delle feste, oppure varare restrizioni dal 24 dicembre al primo gennaio, oppure ancora varare una sorta di zona arancione che lascerebbe aperti i negozi. È difficile che il governo si convinca alla serrata sugli esercizi commerciali proprio durante il Natale, e quindi le ipotesi in campo sono: 

  • chiusura di bar e ristoranti nei giorni festivi e prefestivi;
  • coprifuoco anticipato alle 20 o addirittura alle 18;
  • divieto di uscire di casa per andare a trovare parenti o amici.

Una sorta di zona arancione rinforzata per un mini-lockdown sul modello tedesco. Prima che la terza ondata travolga gli ospedali e in attesa del piano vaccinale. Quando finirà tutto questo? Forse ad aprile, forse ancora più in là. 

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