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Lunedì, 29 Aprile 2024
La ripartenza

A scuola ci sarà la settimana corta per risparmiare energia?

Sono oltre 7 milioni le studentesse e gli studenti che tornano sui banchi delle scuole statali nell'anno scolastico 2022/2023. Le parole del ministro Bianchi

La scuola riparte. Sono più di 7 milioni (per la precisione 7.286.151) le studentesse e gli studenti che tornano sui banchi delle scuole statali nell'anno scolastico 2022/2023, per un totale di 366.310 classi. Oggi è il primo giorno per i ragazzi e le ragazze di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Piemonte, Veneto e Lombardia. Domani, 13 settembre, toccherà rientrare tra i banchi ai ragazzi campani. Il 14 settembre tornano in aula gli studenti di Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria e Molise. Il 15 settembre seguiranno gli studenti di Lazio, Emilia Romagna e Toscana. Ultimi a rientrare in classe quelli di Sicilia e Valle d'Aosta, il 19 settembre. Hanno già iniziato le lezioni solo in Alto Adige, il 5 settembre scorso.

Dopo le chiusure legate alla pandemia, oggi si guarda ai problemi energetici. A scuola ci sarà la settimana corta per risparmiare energia? No, almeno per il momento, secondo il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi. "Il governo non ne ha mai parlato perché siamo convinti che tutti dobbiamo affrontare le problematiche del caro energia, ma la scuola sia l'ultima, abbiamo già dato al paese", ha spiegato Bianchi, intervistato oggi da Unomattina. "Le scuole devono essere le ultime su cui intervenire in merito ai temi energetici, dopodiché c'è l'autonomia della scuola: se una decide, può farlo, ma si parta dalla didattica", ha chiarito. E alla domanda sullo stop alle lezioni il sabato per far fronte in parte ai problemi energetici, ha risposto: "Io non ho mai chiusure, ma il mio principio è: si parta dalle esigenze dei ragazzi e di garantire un servizio nel modo migliore".

I sindacati del mondo della scuola, d'altra parte, non sembrano favorevoli ad alcuna ipotesi di riduzione dell'orario scolastico in presenza e di possibile attivazione della didattica a distanza il sabato. Come il ministro Bianchi, ritengono che se gli istituti sceglieranno la settimana corta lo debbano fare per motivazioni organizzative, non per risparmiare sui termosifoni.

Bianchi ha parlato anche del tema prof. "Non mancano gli insegnanti. Abbiamo mantenuto il numero di docenti che avevamo prima del covid, nonostante una forte riduzione degli studenti. Tra il 2021 e oggi sono stati persi quasi 200mila studenti", ha assicurato il ministro. "Abbiamo 801mila insegnanti e 650mila a tempo indeterminato", ha detto il ministro spiegando che ci sono anche più di 90mila insegnanti di sostegno e 25mila insegnanti che stanno concludendo il concorso.

"Rimangono 45mila insegnanti a tempo determinato perché sostituiscono quelli che vanno in aspettativa: rappresentano il 5%" , ha aggiunto. Insomma, "diversamente dagli altri anni, abbiamo tutti quelli di ruolo e quelli a tempo determinato". "È la scuola della ripartenza. Tutto il paese ha bisogno di ripartenza, di guardarsi negli occhi. Il governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa. Abbiamo perso molto. Ma siamo pronti per ogni evenienza. Teniamo monitorata la situazione in ogni parte del paese", ha spiegato ancora Bianchi.

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