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Venerdì, 26 Aprile 2024
Accoglienza

Il Sud vince la gara della solidarietà per ospitare i rifugiati ucraini

Quasi metà delle 26mila offerte di alloggio tra Campania, Calabria e Sicilia

Sono oltre 26mila i posti messi a disposizione in Italia per ospitare i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Lo ha comunicato il Dipartimento della Protezione civile, che ieri ha chiuso la raccolta delle manifestazioni di interesse rivolta agli enti del Terzo settore e del privato sociale, per l'accoglienza diffusa della popolazione ucraina.

Sulla piattaforma realizzata dalla Protezione Civile, online dall'11 aprile, risultano caricate 48 offerte, per un totale di 26.412 posti messi a disposizione. "Seppure con la cautela necessaria di fronte a dati ancora provvisori - spiega il capo del Dipartimento Fabrizio Curcio - possiamo dire con soddisfazione che si è manifestata una straordinaria partecipazione, in soli dieci giorni, del Terzo settore e del Privato sociale".

La maggior parte dei posti messi a disposizione, al momento, si registrano in Campania con il 16% del totale, 4.311 posti, in Calabria con il 15% (4.043 posti), nel Lazio sempre col 15% (4.023 posti) e in Sicilia con il 12% (3.055). Tra le tipologie di ospitalità offerta sono 16.246 I posti in appartamento, il 61% del totale, e 6.139 I posti per l'ospitalità in famiglia, il 24% circa del totale. 

Il numero delle offerte, informa la Protezione civile, risulta al momento provvisorio e dovrà essere sottoposto al vaglio di conformità da parte del responsabile del procedimento e all'analisi di una commissione di valutazione. Gli esiti delle verifiche, che saranno pubblicati entro 10 giorni, permetteranno di avere il reale numero complessivo di posti da poter utilizzare e di sottoscrivere apposite convenzioni nazionali con gli enti e le associazioni individuate, convenzioni che regoleranno anche le modalità di accesso ai contributi per offrire alloggio, vitto, beni e servizi di prima necessità, accompagnamento all'integrazione e per gli aspetti amministrativi e gestionali dell'accoglienza.

Si tratta di numeri, sottolinea Curcio, "che testimoniano una grande attenzione sulle tematiche legate all'accoglienza e sulla bontà del percorso costruito dalle istituzioni con il mondo delle associazioni. Un percorso che, sin da subito, consentirà di strutturare un'accoglienza diffusa e partecipata a chi fugge dalla guerra e che potrà rilevarsi utile anche nelle future emergenze", conclude.
 

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