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Sabato, 27 Aprile 2024
Lo studio

Col vaccino Pfizer un numero di anticorpi dieci volte maggiore del cinese Sinovac

Il siero made in Pechino era stato approvato per l'uso di emergenza dall'Organizzazione mondiale delle sanità (Oms),in Italia non tutti gli studiosi avevano condiviso la decisione dell'organo internazionale

Il vaccino Pfizer batte il vaccino cinese perché il primo produce dieci volte gli anticorpi di chi ha ricevuto il cinese Sinovac. Lo dice uno studio pubblicato dalla rivista Lancet Microbe. Studio al quale ha lavorato l’Università di Hong Kong, che ha analizzato i dati di 1.442 operatori sanitari, dai quali è emerso il dato comparativo tra chi ha ricevuto le dosi di Sinovac e chi invece ha fatto il vaccino made in Pechino.

Gli stessi studiosi però ci tengono a precisare come il numero di anticorpi si effettivamente indicatore dell’efficacia di un vaccino, per cui Pfizer risulta nettamente più efficace a contrastare il virus Covid 19 rispetto al cinese, ma la stessa valutazione sarebbe parziale perché il numero di anticorpi prodotti non è l’unico criterio per valutare il successo del vaccino.

Sinovac, sempre secondo lo studio, garantirebbe numeri di anticorpi simili a chi si è ammalato e poi ha superato il virus. Dunque secondo lo studio, che evidenzia anche la migliore efficacia dei vaccini basati sull'innovativa tecnologia mRNA rispetto a quelli più tradizionali.

Il vaccino Sinovac-CoronaVac Covid-19 sviluppato in Cina era stato approvato per l'uso di emergenza dall'Organizzazione mondiale delle sanità (Oms), in quanto "soddisfa gli standard internazionali di sicurezza, efficacia e produzione". Si tratta di un vaccino inattivato, facile da conservare e maneggiare e particolarmente adatto per i Paesi a basso reddito. L’Oms aveva raccomandato l'uso del vaccino negli adulti di 18 anni o più, con una somministrazione di due dosi da due a quattro settimane di distanza l'una dall'altra.

Anche se in Italia non tutti gli studiosi avevano approvano la decisione dell'organo internazionale. In primis Roberto Burioni, docente all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che lo scorso giugno disse: "Fino ad ora nessun dato scientifico è stato pubblicato né messo a disposizione formalmente della comunità scientifica internazionale riguardo all'efficacia e alla sicurezza di questo vaccino. Avete capito bene nessuna pubblicazione è mai uscita descrivendo la sperimentazione clinica di questo vaccino. Per cui, diciamo così, Oms è andata sulla fiducia, fiducia sui dati forniti dai cinesi".

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