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Sabato, 27 Aprile 2024
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Virus Cina, c'è un kit per la diagnosi rapida: test in 15 minuti

E' stato sviluppato da scienziati cinesi ed è in grado di rivelare se una persona abbia contratto il virus tra gli otto e i quindici minuti. In Italia, al momento, non è necessario: una misura del genere non farebbe altro che accrescere la psicosi

Il coronavirus cinese è arrivato in Italia. Da ieri una coppia di cittadini cinesi in viaggio a Roma è risultata positiva al test, e ricoverata in isolamento all'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Ci sono altri diciotto cittadini cinesi sotto osservazione perché facevano parte dello stesso gruppo della coppia in vacanza a Roma. "Sono arrivati ieri in autobus e sono sotto osservazione - spiega all'Adnkronos Salute Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani - le loro condizioni sono buone, ma voglio rassicurare che l'ospedale è operativo e non chiuso come scritto da qualche giornale".

Per quanto riguarda la coppia positiva al coronavirus, era originaria di Wuhan, è in condizioni stabili come spiegato ieri dal direttore scientifico dello Spallanzani nella conferenza stampa con il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza a Palazzo Chigi. Lo Spallanzani è comunque blindato ai giornalisti, gli ingressi sono presidiati dalla Polizia e dai vigilantes, e sono poche le persone che entrano o escono dall'ingresso principali e tutti comunque preferiscono non commentare.

Coronavirus, sviluppato un kit per la diagnosi rapida

Intanto, un kit per la diagnosi rapida del coronavirus è stato sviluppato dagli scienziati di Wuxi, nella provincia dello Jiangsu, nell'est della Cina. E' in grado di rivelare se una persona abbia contratto il virus tra gli otto e i quindici minuti, ha annunciato l'ufficio della Scienza e della Tecnologia della città, secondo il quale il kit è facile da usare e trasportare ed è decisivo per la prevenzione ed il controllo dell'epidemia.

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Il kit è stato sviluppato in undici giorni grazie al lavoro congiunto degli esperti dell'Istituto nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie virali e di un'azienda high-tech di Wuxi. Il kit ora sarà prodotto su larga scala. L'azienda ha fatto sapere di essere in grado di produrne quattromila al giorno. I primi kit messi a punto nello Jiangsu sono già in uso nella provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia.

Al momento in Italia non c'è una disposizione in merito perché le aziende sanitarie debbano possedere un kit per la diagnosi del coronavirus. Il motivo è semplice: non c'è la necessità clinica di averlo, non essendoci una pandemia europea. Una misura del genere non farebbe altro che accrescere la psicosi. E invece ciò che occorre in questa fase è evitare gli allarmismi, monitorare le persone che provengono dalle zone a rischio, isolando i casi accertati di contagio. Ed è quello che si sta facendo. L'ospedale "Lazzaro Spallanzani" di Roma, specializzato nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infettive, è un'eccellenza della sanità italiana: qui si fanno le analisi sui campioni che in poche ore danno il responso definitivo sull'eventuale contagio e si visitano i casi sospetti.

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