rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
La fine del boss / Trapani

La salma di Messina Denaro in Sicilia, viaggio "blindato" e niente funerali pubblici

Il boss mafioso sarà sepolto nel cimitero di Castelvetrano (Trapani), nella cappella di famiglia. Le forze dell'ordine seguiranno il feretro nel tragitto da L'Aquila

L'ultimo viaggio di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso morto ieri 25 settembre all'ospedale dell'Aquila, sarà blindato. Le forze dell'ordine seguiranno il feretro nel tragitto fino in Sicilia, dove verrà seppellito. Oggi, 26 settembre, è stata eseguita l'autopsia sul corpo del boss, che era affetto da una grave forma di tumore diagnosticata nel 2020. L'esame autoptico è stato portato a termine nella stessa struttura sanitaria, dove le misure di sicurezza sono state alzate col presidio di carabinieri, polizia, esercito, guardia di finanza e polizia penitenziaria.

I tre latitanti più pericolosi dopo la morte di Matteo Messina Denaro

A L'Aquila da giorni c'è la nipote del capomafia, che è anche il suo difensore e il suo tutore legale, Lorenza Guttadauro. È stata lei a contattare l'impresa funebre incaricata del trasporto in Sicilia del feretro. Messina Denaro riposerà nel cimitero di Castelvetrano (Trapani), nella cappella di famiglia. Il feretro sarà trasportato nell'Isola via terra e, per motivi di sicurezza e ordine pubblico, sarà scortato lungo tutto il percorso da una staffetta di agenti di polizia.  

Caccia al "tesoro" e all'archivio segreto di Messina Denaro

La tumulazione dovrebbe avvenire entro le sette di mercoledì 27 settembre. Si tratta però di un orario solo orientativo per via delle incognite legate alle procedure burocratiche da espletare. Come previsto, il questore di Trapani ha vietato il funerale pubblico per Matteo Messina Denaro. Le esequie si svolgeranno in forma privata nel camposanto di Castelvetrano. Non dovrebbe partecipare neppure un sacerdote. La Chiesa nega infatti funerali religiosi ai mafiosi e comunque il capomafia aveva espressamente indicato di non volerli: "Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell'odio e nel peccato".  

Castelvetrano attende l'arrivo del feretro in un'atmosfera "sospesa" tra chi vede la fine del boss come un nuovo inizio per il paese e chi invece dice di essere a lutto.Sui social c'è chi ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia. Come reazione l'avvocato John Li Causi ha proposto di organizzare un sit in alla villa Falcone-Borsellino di Castelvetrano. "Ci sono stati moltissimi altri che, invece, hanno manifestato il loro disgusto per il suo operato, esprimendo il loro pensiero contro la mafia, il loro ricordo delle vittime innocenti", dice Li Causi. Ecco perché l'avvocato che opera in città ha pensato a un sit in aperto a tutti i cittadini, associazioni di categoria, sindacati, politici: "la maggioranza dei castelvetranesi e campobellesi e dei siciliani tutti non era e non è con la mafia - dice - rischiamo oggi di passare per la seconda volta, dopo quella avvenuta a gennaio di quest'anno, l'ennesima gogna mediatica per colpa di poche persone ignoranti e senza valori".

C'è poi il dolore mai lenito di chi ha pagato in prima persone per i crimini di Messina Denaro. "Psicologicamente mi sento come un peso, perché è morto così presto: è come se lui avesse vinto. Anzi, ha vinto", commenta al Tgr Sicilia Salvatore Catalano, fratello di una delle vittime della strage di via D'Amelio del 1992. "È inutile negare la realtà dei fatti: ha vinto. È stato 30 anni latitante e poi nemmeno 10 mesi in galera, ed è morto. È quello che voleva lui. Ha fatto meno ergastolo di noi familiari", conclude.

Continua a leggere su Today.it...

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La salma di Messina Denaro in Sicilia, viaggio "blindato" e niente funerali pubblici

Today è in caricamento