rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Vip

Funerali Murgia, l'ultimo saluto tra applausi e 'Bella ciao': Saviano porta la bara

Piazza del Popolo gremita per l'ultimo saluto alla scrittrice, scomparsa a 51 anni. In chiesa Schlein, Turci e Pascale

In migliaia oggi a Roma per l'ultimo saluto a Michela Murgia, morta a 51 anni a causa di un tumore al rene. Il feretro, arrivato poco prima delle 15 a piazza del Popolo, è stato accolto da un lungo applauso della folla fuori la chiesa degli Artisti.

Un parterre commosso formato da molti giovani, ma anche da persone di mezza età, ha salutato l’arrivo del feretro, tra ventagli e ombrelli per ripararsi da un sole inclemente.  

Sotto le arcate della Chiesa trovano riparo alcuni rappresentanti dell'Anpi, con foulard e bandiere tricolori. Palloncini raffiguranti coloratissimi cavallucci marini si elevano nell'aria, mentre un signore orgoglioso sfoggia un cartoncino con la scritta 'Grazie Michela'. Tra i volti noti, Concita De Gregorio, la coppia Pascale-Turci, Ritanna Armeni e una lettrice di Michela Murgia, Roberta, che commossa, confida: "Da oggi ci sentiamo tutti un po' soli, un po' orfani. Ci ha insegnato a leggere la vita, a combattere le discriminazioni, ci ha indicato la rotta da seguire. La sua è stata una vera rivoluzione umana e culturale".

I funerali di Michela Murgia a Roma (LaPresse)

Niente fiori per sua volontà

La scrittrice aveva chiesto che al suo funerale non ci fossero fiori e così, rispettando le sue volontà, non sono presenti fiori in chiesa tranne il copribara con peperoncini e fiori selvatici. Solo composizioni vegetali, con mirto, carciofi, peperoncini, limone, secondo le sue volontà. Per questo - spiegano dal suo entourage - è stata rimandata indietro una corona inviata dal Comune.

Saviano in chiesa: "Le parole più difficili della mia vita" (poi porta il feretro a spalla)

Le parole di Saviano in chiesa

"Sono le parole più difficili della mia vita". Così Roberto Saviano prende la parola in chiesa al termine delle esequie di Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto a 51 anni.  "Michela - ricorda Saviano - voleva che questa giornata fosse per tutti. Sembrava suonasse quando batteva sui tasti. Per Michela la condivisione era il senso di tutto. Quando le cose non andavano lei ti diceva: 'Non stare solo, vieni qui'. Le scelte di Michela possono essere sintetizzate in: non essere soli, non lasciare soli. Michela ha protetto tutti fino alla fine, anche nei momenti dolorosissimi della fine". Oltre a lui, in chiesa, hanno parlato anche i "figli dell'anima" di Michela Murgia, la scrittrice Chiara Valerio e alcune care amiche. 

L'omelia di don Walter Insero

A celebrare le esequie di Michela Murgia don Walter Insero, professore associato alla Pontificia università gregoriana e Cappellano presso la Rai dal 2004. Il sacerdote nell'omelia ha parlato della potente testimonianza di vita della scrittrice, soprattutto durante questi ultimi mesi di malattia: ""Michela - ha detto il celebrante - ha fatto tante battaglie, lo sappiamo. Vi invito ad accogliere la testimonianza di fede che ha rappresentato nel momento della prova, nella malattia, nella sofferenza dura che ha vissuto. Michela ha portato avanti la buona battaglia, ha conservato la fede, direbbe San Paolo. Lei ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, è possibile salutare tutti e riconciliarsi con tutti. Chi ha avuto il regalo dalla Provvidenza di poter condividere gli ultimi momenti ha visto una donna affidarsi a Dio, una donna che non ha mai avuto timore di manifestare la sua fede".

Il ricordo di Fratoianni

''Michela era una cara amica. Perdiamo una donna libera, un'intelligenza acutissima, una persona straordinaria, perdiamo parole, idee cultura e una militante originale e curiosa, consapevole che essere partigiana è la condizione per garantire la qualità della democrazia. Ma soprattutto perdo una persona a cui ho voluto molto bene''. Lo dice Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana, anche lui al funerale di Michela Murgia nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma. Legati da una profonda amicizia, quando nacque 'Mediterranea' fu proprio Murgia la promotrice di quello che lei chiamava 'l'equipaggio di terra': un gruppo di artisti e intellettuali che a sostegno dell'iniziativa si impegnati in un tour in tutta Italia.

In piazza si canta 'Bella ciao'

Al termine della funzione religiosa il feretro di Michela Murgia è stato portato a spalla fuori la chiesa da Roberto Saviano, in lacrime, i figli della scrittrice e il marito Lorenzo Terenzi. Un applauso scrosciante - e qualche pugno alzato - ha accompagnato l'uscita della bara, accolta dalla piazza che cantava 'Bella ciao'. 


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Funerali Murgia, l'ultimo saluto tra applausi e 'Bella ciao': Saviano porta la bara

Today è in caricamento