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Domenica, 28 Aprile 2024
Tensione alimentare / Stati Uniti d'America

"Un pericolo per tutta l'umanità": l'acqua radioattiva di Fukushima fa litigare Cina e Giappone

Il presidente cinese Xi Jinping ha stretto la mano al leader giapponese, Fumio Kishida. Ma tra i due le cose non vanno a gonfie vele: l'ultima base di scontro è la decisione del governo giapponese di rilasciare nell'oceano Pacifico le acque contaminate della centrale nucleare

All'indomani dello storico incontro tra il presidente cinese e il suo omologo statunitense, Xi Jinping ha stretto la mano al leader giapponese, Fumio Kishida, con cui non vanta una relazione tranquilla. Tra i due non c'è solo un sentimento di diffidenza e ostilità alimentato da controversie storiche (come l'occupazione giapponese della Cina) e rivendicazioni territoriali nel mar cinese orientale, ma pesano molto le frizioni commerciali.

L'ultima base di scontro è la decisione del governo giapponese di rilasciare nell'oceano Pacifico le acque contaminate della centrale nucleare di Fukushima, colpita dal triplice disastro nel marzo del 2011, dopo il via libera dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) al piano dell'esecutivo di Tokyo del 2021. Il rilascio delle acque contaminate ha messo in allerta i governi dei Paesi vicini per i prodotti ittici che arrivano dal Giappone. Tanto che Pechino, Seul e Hong Kong (storico partner commerciale di Tokyo) hanno deciso di vietare l'importazione di prodotti marittimi dall'area intorno all'impianto di Fukushima, citando problemi di sicurezza alimentare. 

Cina, Hong Kong e Giappone litigano per il pesce

Maggiore dialogo sì, ma con qualche distinguo

Il dossier dell'export di prodotti ittici giapponesi è stato al centro del bilaterale tra Kishida e Xi, in quello che è stato il primo faccia a faccia dopo un anno tra il premier giapponese e il presidente cinese a margine del vertice Apec a San Francisco, negli Stati Uniti. I due leader, nonostante abbiano concordato di costruire relazioni bilaterali "reciprocamente vantaggiose" basate su interessi strategici comuni, non sono riusciti a superare l'animosità sui prodotti ittici. Il premier giapponese ha chiesto l'immediata revoca delle restrizioni all'import degli alimentari giapponesi, dal momento che non ci sarebbero basi scientifiche per limitare il commercio dei prodotti ittici dell'arcipelago. Richiesta respinta dal mittente. Xi considera lo sversamento di acqua contaminata una questione che riguarda la "salute di tutta l'umanità" e ha invitato Kishida a considerare le "legittime preoccupazioni in patria e all'estero".

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Come detto, la Cina ha vietato tutte le importazioni di prodotti ittici giapponesi dopo che il Giappone ha iniziato a rilasciare ad agosto nel Pacifico le acque reflue trattate dalla disastrata centrale nucleare di Fukushima, con Pechino che ha accusato Tokyo di trattare il mare come una "fogna". Tokyo ha più volte ribadito che lo scarico dell'acqua trattata è sicuro, in forza anche del parere dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica dell'Onu. 

Perché sono state rilasciate le acque reflue

Ma facciamo un passo indietro. L'agenzia Onu ha definito il piano dell'esecutivo giapponese "in linea con gli standard di sicurezza internazionali", poiché il rilascio delle acque reflue avrebbe un "trascurabile impatto radiologico sulla popolazione e sull’ambiente", si legge nel rapporto finale presentato lo scorso luglio dal direttore generale dell’agenzia, Rafael Grossi, al premier giapponese Kishida. Il rilascio delle acque reflue sarà graduale e non immediato: il processo infatti durerà almeno 30 anni.

L'acqua della centrale nucleare di Fukushima verrà scaricata nell'Oceano

Il progetto che ha ricevuto l'ok dall'agenzia Onu prevede quindi che la Tepco, (Tokyo Electric Power Company), operatore della centrale nucleare, scarichi nell'oceano 1,3 milioni di tonnellate di acqua immagazzinata in oltre mille serbatoi presso il sito della centrale, l'equivalente di circa 500 piscine olimpioniche, ormai al 98% della loro capacità di stoccaggio. Si tratta dell'acqua che è stata utilizzata per raffreddare il nocciolo dell'impianto e ridurre il pericolo radioattivo. 

Il piano prevede che la Tepco si occupi di trattare l'acqua reflua per pulirla dai componenti più dannosi tramite il sistema Alps (Advanced liquid processing system), prima del rilascio nel Pacifico. Il meccanismo di pulizia dell'acqua rimuoverà la gran parte del materiale radioattivo, fatta eccezione del trizio, un isotopo dell’idrogeno considerato poco pericoloso per l’organismo umano se assorbito in piccole quantità e quando viene disciolto in vaste quantità d'acqua. Proprio a causa del trizio, paesi vicini come Cina, Corea del Sud e Corea del Nord hanno contestato il progetto dell'esecutivo di Tokyo, imponendo il limite di import dei prodotti ittici del Giappone.

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