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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Ministro o commissario: perché ora tutti vogliono (di nuovo) Giuseppe Conte

All'ex premier sarebbero stati offerti gli Esteri o un posto di commissario europeo. Lui però ha smentito tutto. Ma perché subito dopo le dimissioni e l'incarico a Draghi tutti lo tirano per la giacca? Forse c'è un motivo preciso. Che riguarda il M5s

Ieri l'incontro di oltre un'ora con Mario Draghi e la smentita sull'errore delle dimissioni. Oggi l'offerta di un incarico politico non nel nuovo governo (ma continuano le voci sul ministero degli Esteri) ma in Europa. Da quando ha lasciato Palazzo Chigi Giuseppe Conte sembra diventato l'ago della bilancia degli equilibri politici su cui fondare il nuovo governo. Ma c'è un motivo per questo. Anzi, più di uno. 

Ministro o commissario: ora tutti vogliono (di nuovo) Giuseppe Conte

Con ordine. Ieri l'Avvocato del Popolo sui giornali ha letto gli sfottò di Matteo Renzi, che lo ha deriso per interposto retroscena sul Corriere della Sera: “Si vede che Conte non è un politico perché ha giocato male la partita sin dall’inizio, ha tentato la prova di forza senza avere la certezza di poterla vincere". Poi, sempre sul quotidiano, ha letto un articolo di Tommaso Labate in cui si rimproverava un errore grave:  "Ho sbagliato a dimettermi, se non avessi fatto quel passo forse, ora...". Un comunicato stampa di Palazzo Chigi si è affrettato a smentire il virgolettato e nel frattempo lui ha fatto sapere all'AdnKronos che non aveva intenzione di accettare un ministero. Il premer dimissionario ha rassicurato diversi esponenti grillini, nei colloqui intercorsi in queste ore, circa la sua intenzione di non entrare nel governo Draghi che dopo il colloquio con il Capo dello Stato si è recato a colloquio con i presidenti di Camera e Senato e poi a palazzo Chigi. 

Ma intanto, come se niente fosse, oggi i retroscena dei giornali tornavano a tirarlo in ballo. E con ipotesi interessanti anche se forse in qualche caso fantasiose: Repubblica scrive che in preparazione per il governo Draghi c'è la maggioranza Ursula, ovvero l'appoggio bipartizan di destra e sinistra, e anche del MoVimento 5 Stelle. Così il governo Draghi sarebbe una riedizione di quello del 1993 presieduto da Carlo Azeglio Ciampi, non a caso suo vecchio maestro e mentore. Ma ci sarebbe spazio anche per il MoVimento 5 Stelle e per Liberi e Uguali. E qui entra in scena l'Europa: 

In questo schema, il colpo grosso del nuovo premier sarebbe quello di una staffetta capace di risolvere molti dei nodi di queste ore: Paolo Gentiloni all’Economia, Giuseppe Conte commissario europeo. Molto, naturalmente, deve ancora succedere. Al momento non è ufficiale neanche la presenza di qualche figura politica.

Ecco quindi che in questo scenario Conte diventerebbe commissario europeo mentre Gentiloni verrebbe in Italia a fare il ministro dell'Economia. Problema: Draghi è un economista, sarebbe molto difficile credere all'ipotesi di lasciare via XX Settembre in mano a un politico. Avrebbe l'imbarazzo nella scelta a decidere un nome di alta competenza (Panetta, Scannapieco) e Mario Monti tenne l'interim dell'Economia per sé all'epoca. 

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La trattativa Draghi-Conte

Sempre secondo il retroscena l'alternativa, già smentita dai grillini, è quella di affidargli gli Esteri, a cui ambisce però anche Di Maio, o la Giustizia, che invece sembra destinata a Marta Cartabia. Anche qui, non si capisce come uscire dall'impasse o perché Draghi dovrebbe sottoporre al Capo dello Stato una scelta del genere all'atto dello scioglimento della riserva. Ecco perché questo scenario in realtà non appare poi così credibile. Di più. E infatti un'altra smentita, stavolta molto più arrabbiata, è arrivata ieri da Palazzo Chigi: "Le notizie che stanno trapelando in queste ore sul colloquio tra Giuseppe Conte e Mario Draghi sono totalmente inventate. In particolare, è destituita di fondamento l'indiscrezione secondo cui nel corso dell'incontro si sarebbe parlato di incarichi di governo per il Presidente Conte. Ancora una volta si torna a ribadire che in questa fase tutti i virgolettati e retroscena attribuiti a Giuseppe Conte sono destituiti di fondamento".

Insomma, Draghi non ha offerto incarichi a Conte, secondo Conte. Mentre Draghi non parla e se ne capisce perfettamente il motivo. E forse è possibile ipotizzare anche un motivo dietro le voci: c'è una spinta, molto forte, a far partecipare Lega, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico al nuovo governo Draghi. Per facilitare la fiducia con una "larga maggioranza" (e questo è un obiettivo di Draghi. E allora ecco che tutte queste voci servono semplicemente a spingere il M5s a partecipare al nuovo governo dopo la chiusura annunciata da Crimi e Grillo. Mettendo in palio il nome di Giuseppe Conte. Il quale fino a poco tempo fa era in effetti il politico più popolare d'Italia, secondo i sondaggi. Se questo è il piano, però, andrebbe anche ricordato che nel M5s una fronda potente è pronta a mettere a ferro e a fuoco il partito in caso di appoggio al governo "tecnico". E per questo difficilmente riuscirà, qualunque sia l'offerta sul tavolo. 

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