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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il rischio vero

Il paradosso dei contagi che potrebbero addirittura risalire con il vaccino

Stefania Salmaso, epidemiologa e componente del nuovo comitato scientifico dell’Aifa: "Se la falsa sicurezza dell’iniezione ci facesse abbandonare cautele, distanze e mascherine, i contagi potrebbero addirittura risalire"

Stefania Salmaso è epidemiologa e componente del nuovo comitato scientifico dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) per la sorveglianza dei vaccini contro il Covid. Le sue parole odierne sono un'allerta, un modo per tenere alta l'attenzione su un tema molto importante. Paradossale, ma tremendamente reale. Il virus corre ancora in Italia, i contagi sono ben oltre i diecimila al giorno.

Virus, Salmaso: "Più alta è la quantità in circolazione, più è difficile arginarlo"

"Se l’indice R resterà alto, se gli scettici saranno numerosi e se l’iniezione verrà interpretata come un lasciapassare per una vita senza cautele, allora non riusciremmo ad arginare la circolazione del virus -dice a Repubblica - Potremmo addirittura assistere a un effetto paradosso. Se la falsa sicurezza dell’iniezione ci facesse abbandonare cautele, distanze e mascherine, i contagi potrebbero addirittura risalire con il vaccino".

La seconda ondata rallenta rallentamente, molto lentamente. Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 16857 nuovi positivi al giorno. Tanti. Chi tra gli esperti sperava di arrivare sotto ai 10mila casi al giorno prima di Natale potrebbe restare deluso. Si sta esaurendo forse, in parte, quell’effetto protettivo esercitato dalle misure di contenimento di novembre.

Il vaccino blocca solo i segni clinici o impedisce anche l’infezione? E' un dilemma, anzi il dilemma. Per quel che riguarda il vaccino Moderna, c'è fiducia sul fatto che blocchi anche la trasmissione. Ma cosa sappiamo su quello Pfizer? Se il siero bloccasse solo i sintomi, "i vaccinati resterebbero potenziali anelli della catena di trasmissione - spiega Salmaso al quotidiano romano -. Dovrebbero mantenere mascherine e precauzioni e non raggiungeremmo l’immunità di gruppo o di gregge". Ciò non significa affatto che il vaccino sia inutile, sia ben chiaro.

Riusciremmo a evitare i casi seri di malattia, riducendo il dato drammatico delle vittime, alleggerendo le terapie intensive e permettendo al sistema sanitario di curare anche gli altri malati. Sarebbe comunque un grosso passo avanti e i dati in questo senso sono incoraggianti.

"Un indice R molto alto potrebbe richiedere di immunizzare il 70-80% della popolazione"

L'esperta scienziata torna poi sul primo punto: vaccinare la popolazione mentre la circolazione del virus è ancora così imponente impone cautela. Ci siamo ancora dentro e navighiamo a vista: "Più alta è la quantità di virus in circolazione, più è difficile arginarlo. Il morbillo ha un R altissimo, 18. Per questo occorre immunizzare il 95% della popolazione. Con il Covid dobbiamo tenere conto che il vaccino non è efficace al 100% e non tutti vorranno farlo. Un indice R molto alto potrebbe richiedere di immunizzare il 70-80% della popolazione. Un obiettivo difficile da raggiungere in un anno".

Sarà anche importante spiegare ai vaccinati che non dovranno abbandonare le precauzioni, anche perché l’immunità diventa effettiva una settimana dopo la seconda dose, che va somministrata 4 settimane dopo la prima.

Fonte: La Repubblica →
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