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Sabato, 27 Aprile 2024
Inevitabile

La nuova malattia X: "Ecco l'altra pandemia più pesante del covid"

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, un evento su scala globale è inevitabile: si tratta infatti di accadimenti ciclici, qualcosa che prima o poi potrà arrivare. E solo gli studi possono facilitare la ricerca e la prevenzione. L'origine? Secondo Ilaria Capua, virologa della John Hopkins university di Bologna, la pandemia potrebbe partire dai luoghi dove ci sono meno norme igieniche. Cosa sappiamo finora

Non si tratta di una profezia nefasta, ma di qualcosa di ineluttabile. Perché la storia lo insegna, purtroppo. In futuro ci sarà una nuova pandemia ancora più pesante e aggressiva del covid: l'allarme per la cosiddetta "malattia X" arriva direttamente dall'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità. Si tratta di qualcosa che prima o poi potrà arrivare, ma il suo studio approfondito già oggi potrebbe facilitare la prevenzione, in modo da preparare azioni flessibili e trasversali per arginarne la pericolosità. Lo scenario di apprensione è confermato anche da Ilaria Capua, virologa di fama mondiale oggi alla John Hopkins university di Bologna: "Le pandemie avvengono a cadenza regolare nel tempo. Mi dispiace dirlo, ma non è che perché abbiamo avuto quella da covid siamo a posto per i prossimi duecento anni", dice l'esperta in un'intervista al Resto del Carlino.

Malattia X: una nuova pandemia inevitabile

Cosa poter fare intanto, dunque? La virologa sottolinea la necessità di una risposta ragionata, consapevole e studiata anche in base al territorio, ricordando che c'è molto da tenere presente dopo l'esperienza di Covid-19. I comportamenti positivi a cui ci siamo abituati durante gli anni della pandemia non devono essere dimenticati. "Abbiamo capito moltissimo su come circolano le malattie infettive. Certo, vedo anche che c'è una sorta di amnesia collettiva. Le persone, essendo stato così brutto quel periodo, non vogliono più pensarci. Però questo non va bene. Il virus del covid è ancora qui con noi".

È necessario riflettere su come approcciarsi in modo più consapevole e circolare alla salute, argomenta l'esperta, che ha diretto per sette anni il One Health Center in Florida, negli Stati Uniti. Secondo l'Oms, un'altra pandemia è inevitabile. Le pandemie sono infatti cicliche. Anche Capua ne spiega il significato: "Facciamo parte di un sistema, non siamo isole, siamo collegati con le componenti che ci nutrono, come gli animali, le piante e la nostra salute dipende da aria, acqua, terra e fuoco", dice.

L'origine della nuova malattia X

E da dove potrebbe avere originare la nuova pandemia? "Nei posti dove ci sono meno norme igieniche è molto più semplice. Abbiamo avuto diversi virus pandemici emersi dall'Asia: l'influenza asiatica, l'influenza Hong Kong. L'Hiv arrivava dalle scimmie. I mercati di animali vivi dove specie che in natura non si incontrerebbero mai e invece sono nelle stesse gabbie ci sono ancora. Questi posti sono dei veri e propri gironi infernali".

Ilaria Capua conclude affermando che il sistema politico e sanitario deve preoccuparsi di non erodere un sistema che è già in sofferenza. "Non bisogna dimenticare mai il grande sacrificio dei professionisti che a quel tempo erano in ospedale e non avevano nemmeno a disposizione le mascherine, in lotta contro qualcosa che nessuno ancora riusciva a identificare".

Ilaria Capua in una foto di repertorio LaPresse

Cosa sappiamo finora sulla malattia X

Non è ancora una vera e propria malattia, ma già spaventa l'Oms, che l'ha inserita nell'elenco delle infezioni che richiedono un'attenzione prioritaria. La cosiddetta "malattia X", che è stata chiamata così proprio perché trattandosi ancora di un'ipotesi non ha un vero e proprio nome, è un agente patogeno attualmente sconosciuto che potrebbe causare una grave epidemia internazionale, si legge sul sito dell'Organizzazione mondiale della sanità.

La nuova potenziale minaccia va a far compagnia - si fa per dire - a malattie già note come il covid, la febbre emorragica Crimea-Congo, la malattia da virus ebola, la malattia da virus Marburg, la febbre di Lassa, la sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (Mers-CoV), la sindrome respiratoria acuta grave (Sars), la nipah, la febbre della Rift Valley e la zika.

Per ora, come ci tiene a sottolineare il virologo Matteo Bassetti, "stiamo parlando di previsioni su cui è giusto lavorare. Cercando di evitare gli errori del passato, bisogna giocare d'anticipo, sforzandosi di fare ricerca e prevenzione". In pratica, quello dell'Oms è un sentito avvertimento. "L'Oms - continua Bassetti - ci mette di fronte a una domanda. Se domani arrivasse un nuovo virus, il mondo sarebbe pronto ad affrontarlo con un sistema di sorveglianza, con una produzione rapida di test diagnostici, di farmaci e vaccini efficaci per evitare un'ecatombe?".

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