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Lunedì, 29 Aprile 2024
La ricerca

Malattia X, il "nuovo Covid" che spaventa l'Oms (ma ancora non esiste)

La potenziale minaccia è stata inserita nell’elenco delle infezioni che richiedono attenzione prioritaria

Non è ancora una vera e propria malattia, ma già spaventa l’Organizzazione mondiale della sanità, che l’ha inserita nell'elenco delle infezioni che richiedono attenzione prioritaria. È la cosiddetta "Malattia X", un agente patogeno – si legge sul sito dell’Oms – attualmente sconosciuto che potrebbe causare una grave epidemia internazionale.

Il potenziale nemico microscopico

La nuova potenziale minaccia va a far compagnia – si fa per dire – a malattie già note come il Covid, la febbre emorragica Crimea-Congo, la malattia da virus Ebola, la malattia da virus Marburg, la febbre di Lassa, la Sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (MERS-CoV), la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), la Nipah, la febbre della Rift Valley e la Zika. 

Bassetti: "Non ripetiamo gli errori del passato"

Per ora, come ci tiene a sottolineare il virologo Matteo Bassetti, interpellato dal Quotidiano Nazionale, "Stiamo parlando di previsioni su cui è giusto lavorare. Cercando di evitare gli errori del passato, bisogna giocare d'anticipo, sforzandosi di fare ricerca e prevenzione". In pratica, quello dell’Oms è un sentito avvertimento.

"L’Oms – continua Bassetti – ci mette di fronte a una domanda. Se domani arrivasse un nuovo virus, il mondo sarebbe pronto ad affrontarlo con un sistema di sorveglianza, con una produzione rapida di test diagnostici, di farmaci e vaccini efficaci per evitare un’ecatombe?".

La "Malattia X" tiene banco al Forum di Davos

La "Malattia X", che è stata così denominata proprio perché, trattandosi ancora di un’ipotesi, non ha un vero e proprio nome, ha tenuto banco anche al Forum di Davos, in Svizzera, dove si è svolto un dibattito di esperti guidato dal direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Prendere di mira gli agenti patogeni e le famiglie di virus prioritari per la ricerca e lo sviluppo di contromisure è essenziale per una risposta rapida ed efficace alle epidemie e alle pandemie. Senza investimenti significativi in ricerca e sviluppo prima della pandemia di COVID-19, non sarebbe stato possibile sviluppare vaccini sicuri ed efficaci in tempi record", ha dichiarato il dottor Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’OMS. 

A Davos si è parlato di come preparare i sistemi sanitari alle molteplici sfide future. "La pandemia del 1918-1919 – ha ricordato  Kate Bingham, già a capo della task force sui vaccini del Regno Unito – uccise almeno 50 milioni di persone in tutto il mondo, il doppio di quante furono uccise nel corso della prima guerra mondiale. Oggi, potremmo aspettarci un numero di vittime simile causato da uno dei tanti virus già esistenti. Attualmente, ci sono più virus che si replicano e mutano attivamente di tutte le altre forme di vita sul nostro pianeta messe insieme".

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