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La sfida di Greenfluidics: biopannelli a base di microalghe

La startup messicana, nata da pochi anni, ha messo a punto dei pannelli costituiti da microalghe capaci di catturare l’anidride carbonica e restituirla sotto forma di energia

Se le rivoluzioni partono prima da noi stessi, non stupirà pensare che sarà proprio la nostra casa ad accogliere la sfida climatica e a convertire anidride carbonica in energia da riutilizzare per l’ambiente domestico.

È quanto sostiene Greenfluidics, una startup messicana nata nel 2018 da un gruppo di scienziati visionari, che ha messo a punto degli innovativi pannelli fatti di microalghe, capaci di produrre energia pulita a partire dalla radiazione solare. Il risultato è stupefacente: ogni chilo di massa vegetale racchiusa nella struttura cattura circa 2 kg di anidride carbonica, liberando ossigeno grazie alla fotosintesi e producendo energia.

I biopannelli presentano un colore verde brillante a causa della componente vegetale di cui si compongono. Ogni biopannello può generare fino a 328 KWh/m2 all'anno. Inoltre, grazie al comfort termico che questa soluzione può fornire agli edifici, si possono risparmiare fino a 90 KWh/m2 all'anno.

Greenfluidics per il cambiamento climatico

Obiettivo di Greenfluidics è  quello di rendere tali biopannelli un prodotto commerciale e alla portata di tutti: le innovazioni come questa possono infatti contribuire in maniera attiva a decarbonizzare le città e ridurre in maniera impattante i consumi energetici.

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Lo hanno riconosciuto anche i paesi membri del G20 nel 2019: Greenfluidics è stata segnalata come una delle 100 soluzioni utili per mitigare il cambiamento climatico, riscontrando un notevole interesse anche in merito agli enormi successi avvenuti in Inghilterra, Russia, Hong Kong e Canada.

Biopannelli ecologici sulla Luna?

Un obiettivo ancora più grande, e senza dubbio molto più ambizioso, è portare i biopannelli in missioni spaziali, come ad esempio sulla Luna, donando energia e ossigeno senza che questo comporti uno spreco di consumo. Ma per arrivare a questo, il prodotto dovrà essere più conosciuto e utilizzato sul pianeta Terra e ottenere finanziamenti corposi.

A giudicare dal numero di premi per l’innovazione vinti dalla startup potrebbe non essere un obiettivo così difficile da raggiungere. Ma bisognerà ancora aspettare qualche anno perché si possa letteralmente prendere il volo.

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