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Sabato, 27 Aprile 2024
Cinema

Sesso al cinema: quando la passione è vera

Ora si lavora con il computer e si fondono controfigure e attori cinematografici, in passato non sempre sul set non è stato facile attenersi al copione e recitare per finta

La nuova frontiera del sesso al cinema sono le scene hot girate realisticamente da controfigure professioniste del porno alle quali in postproduzione viene "appiccicata" sopra  il viso dell'attore protagonista. Così sarà per l'atteso "Nymphomaniac" e così è stato per lo scandaloso "La vie d'Adèle", che ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes.

Una rivoluzione annunciata che segna il passo sulla tradizione che vuole rigorosamente la finzione sul set. Eppure, nella lunga storia della settima arte, sono molti i film nei quali gli attori sono stati travolti da folle passione e si sono spinti un po' oltre il confine.

Tranne Barbara Hershey e David Carradine, che hanno confessato di aver fatto sesso vero sul set di "America 1929" di Martin Scorsese (e di aver addirittura concepito un figlio durante quelle riprese), non ci sono conferme ma molti dubbi su film come "Il postino suona sempre due volte" con Jack Nicholson e Jessica Lange (di cui si favoleggia ancora della famosa scena del tavolo) e "Antichrist" del solito Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe (ma sono in pochi a credere alla storia delle controfigure, protesti, etc). Il dubbio rimane anche per "Orchidea Selvaggia", il piccolo "scult" anni Ottanta che segnò l'incontro maledetto da Mickey Rourke e Carrè Otis, che evidentemente non riuscirono ad essere strettamente professionali, come testimoniano molte immagini.

Le scene più hot del cinema

Restano nella storia film d'autore come "Il diavolo in corpo" di Marco Bellocchio (passato alla storia per la prima fellatio non simulata, anche se in silhouette), il giapponese "L'impero dei sensi" di Oshima, i francesi "Pola X", "Romance", "Baise Moi", l'inglese "Intimacy" e l'americano "Shortbus".

L'eco dello scandalo di "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucci non si è ancora spento, nonostante siano passati più di quarant'anni. Le scene di sesso tra Marlon Brando e Maria Schneider valsero a Bertolucci una condanna e il sequestro del filmi per "esasperato pansessualismo fine a se stesso", censurando anche otto secondi dalla scena del primo amplesso tra i due nell'appartamento in cui sembra che la Schneider abbia un orgasmo.

L'attrice ha sempre negato che le scene di sesso fossero reali: "Non c'è mai stato niente. Non c'era attrazione fra noi. Per me, lui era più simile a una figura paterna e io mi mi sentivo una figlia". Una figlia che però è stata ingannata durante la famigerata "scena del burro": la sequenza non era scritta nella sceneggiatura, era nata da un'idea di Brando e poi approvata da Bertolucci e la Schneider si ritrovò presa alla sprovvista. "Marlon mi disse: 'Maria, non preoccuparti, è solo un film'. Ma durante la scena, sebbene fosse solo per finta, io piangevo lacrime vere". 

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