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Domenica, 28 Aprile 2024
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Cosa prevede il ddl Zan e perché fa così discutere

La legge contro l'odio e l'omotransfobia si è attirata le critiche di Lega e Fratelli d'Italia, ma non intacca la libertà di espressione come è stato spesso raccontato

Perché il ddl Zan incontra così tante resistenze? E soprattutto: sono fondate le critiche di chi vede in questa legge un provvedimento inutile se non liberticida? Proviamo a rispondere partendo dal testo del disegno di legge, calendarizzato la settimana scorsa dalla commissione Giustizia del Senato dopo settimane di polemiche, rinvii, rimpalli e ostruzionismo. Il provvedimento era già stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020.

Cosa prevede il ddl Zan

La legge, firmata tra gli altri dal parlamentare Pd Alessandro Zan, introduce delle modifiche all'articolo 604 bis del codice penale che disciplina il reato di "Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa". L'articolo 604-bis punisce con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro "chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi"; e con "la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi". Con il ddl Zan rientrebbero tra i motivi di discriminazione anche le idee fondate "sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità".  

Le stesse modifiche sono apportate all'articolo 604-ter del codice penale che definisce le circostanze aggravanti "per i reati punibili con pena diversa da quella dell'ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso" oppure "al fine di agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità". In questo caso l'articolo 604-ter specifica che la pena è aumentata "fino alla metà". 

La legge Mancino e la discriminazione contro gli omosessuali

L'articolo 5 del ddl Zan prevede modifiche anche alla legge n. 122 26 aprile 1993, la così detta legge Mancino, che punisce con il carcere l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o di nazionalità e vieta inoltre la formazione di ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo che abbia come scopo l'incitamento alla violenza sempre per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Anche in questo caso il ddl Zan introduce anche le forme di discriminazione fondate "sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità". 

Perché la legge Zan non limiterà la libertà di espressione

E veniamo al punto più importante. Per evitare ogni equivoco, la legge approvata dalla Camera specifica all'articolo 4 che "sono fatte salve", cioè non sono punibili, "la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti".

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In altre parole il ddl estende il reato di discriminazione anche ai reati di violenza basati sul sesso, sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere, ma non intacca la libertà di espressione com'è stato spesso raccontato. A meno che con le parole non si travalichi il confine della discriminazione e della violenza. Infine con la nuova legge verrebbe istituita una giornata Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, da celebrare il 17 maggio. 

Scarica qui il disegno di legge Zan

Le critiche di Salvini e Meloni

Si tratta di una legge liberticida? Per gran parte del centrodestra sì. Giorgia Meloni ad esempio ha affermato che "il ddl Zan non c'entra niente con la lotta alla discriminazione degli omosessuali", ma "è una legge che punta a vietare di esprimere opinioni, ad esempio contro l'utero in affitto, e a portare la teoria gender nelle scuole anche elementari. E io non sono d'accordo senza essere omofoba". Il tema è tornato prepotentemente d'attualità dopo l'attacco sferrato da Fedez alla Lega durante il concerto del primo maggio. Rispondendo al rapper, che denunciava l'ostruzionismo della Lega, Salvini ha scritto su facebook che "chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così".

E poi, pur non richiamando esplicitamente il ddl Zan, ha aggiunto: "Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell'utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno rabbrividire. Così come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l'ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbero qualcuno. Non scherziamo". Il problema è che le argomentazioni di Salvini e Meloni con la legge Zan c'entrano poco o nulla. La legge non fa alcun riferimento all'utero in affitto, e quanto alla scuola si limita a prevedere che in occasione della giornata nazionale contro l'omofobia possano essere organizzati degli incontri per promuovere l'inclusione.

Il deputato Zan: "La libertà di espressione sarà garantità, la violenza no"

Come ha di recente spiegato a Today il primo firmatario della legge, il deputato Alessandro Zan,  la libertà di espressione resterà "garantita purché non sia idonea a creare una condizione di pericolo o violenza. Se io dico che l'omosessualità è un peccato è un'opinione, se dico che la vera famiglia è formata da mamma e papà è un'opinione, dire che i gay devono morire tutti, non è più una opinione". Insomma, il ddl Zan non introduce affatto il reato di opinione, né prevede sanzioni per chi sostiene in pubblico o privato che il matrimonio omosessuale è sbagliato e le adozioni gay sono inopportune.

Ma c'è davvero bisogno di una legge del genere? Nella sua intervista a Today Zan ha spiegato che la legge nasce "intanto per rispondere alle direttive dell'Unione Europea, che chiede di estendere le leggi contro i crimini d'odio alle così dette vittime vulnerabili. In cima ci sono le donne, poi la comunità omosessuale, bisessuale e trans, oltre alle persone con disabilità. Abbiamo accolto queste direttive, precisando che non è una legge che tutela solo le vittime più vulnerabili, ma tutela tutti". Facendo un discorso paradossale, è una legge che tutela anche l'eterofobia". E a chi risponde che le aggravanti nelle leggi attuali c'erano già, il deputato replica così: "Sì, ma quelle aggravanti sono generiche, non sono ascrivibili ad un movente specifico, quindi il giudice può applicarle come no. Cioè c'è l'aggravante se la violenza è mossa da odio razziale, quella da odio religioso. Perché non ci deve essere quella per l'omotransfobia?".

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