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Martedì, 30 Aprile 2024
La polemica

Il discorso di Fedez al concerto del primo maggio e il botta e risposta con Salvini

Le schermaglie erano iniziate già prima dell'esibizione dell'artista. Il casus belli nasce dalla presa di posizione del rapper sul ddl Zan contro l'omotransfobia

Un discorso di fuoco. È quello pronunciato da Fedez dal palco del primo maggio trasmesso in diretta su Rai3. Il rapper ha attaccato a viso aperto la Lega sul ddl Zan, la legge contro l'omotransfobia, che porta il nome dell'attivista e deputato del Pd Alessandro Zan che dopo settimane di polemiche, rinvii, rimpalli e ostruzionismo solo mercoledì scorso è stata calendarizzata in Senato. Fedez se l’è presa in particolare contro il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia,  accusato nei giorni scorsi dallo stesso Zan di non essere stato al di sopra delle parti. "Ha deciso di tenere la legge nel cassetto e l'ha calendarizzata solo adesso dopo che la Camera l'ha approvata lo scorso anno" ha fatto sapere il deputato dem. Che poi ha aggiunto. "Spero che visto che si è autoincoronato relatore dimostri ora di essere superpartes".

Il discorso di Fedez dal palco del primo maggio

Nel suo intervento Fedez ha accusato apertamente i vertici Rai di averlo provato a censurare. "E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c'è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Raitre mi hanno chiesto di ometterne dei partiti e dei nomi e di edulcorarne il contenuto", dice il rapper. "Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio Il contenuto di questo intervento è stato definito inopportuno dalla vicedirettrice di Raitre". Dopo un appello rivolto al premier Draghi, invitato da Fedez a occuparsi anche dei lavoratori dello spettacolo, il discorso si sposta proprio sul ddl Zan. Fedez è visibilmente nervoso ed emozionato.  

Primo maggio, Fedez attacca la Lega sul ddl Zan

"Questa era la parte approvata, ora arriva la parte forte... Due parole sull'uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari", dice il rapper riferendosi all'esponente leghista che ha deciso di incardinare il ddl Zan sull’omofobia ma tenendo per sé il ruolo di relatore. "Ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare come il Ddl Zan, già approvato alla Camera, può essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso. D'altronde Ostellari fa parte di uno schieramento che si è distinto negli anni per la lotta all'uguaglianza. Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità rispetto al Ddl Zan" compreso "il vitalizio di Formigoni" che è "più importante della tutela dei diritti di tutti". Fedez ci va già durissimo. Ed elenca una serie frasi pronunciate da esponenti o candidati del Carroccio: "Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno", "gay vittime di aberrazioni della natura", "i gay sono una sciagura per la riproduzione" o "il matrimonio gay porta l'estinzione della razza".

Ne segue un botta e risposta con la Rai che smentisce di aver provato a censurare l’artista, a cui segue una replica dello stesso Fedez che pubblica la telefonata con i vertici Rai. E Salvini e la Lega? Le schermaglie col Carroccio erano iniziate dal pomeriggio quando era ormai chiaro a tutti che Fedez su quel palco non le avrebbe mandate a dire. "Il 'concertone' costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi 'de sinistra' sarebbero fuori luogo" aveva scritto Matteo Salvini prima ancora che il rapper salisse sul palco. Secca e puntuale la replica del diretto interessato. "Io vado al concertone a gratis e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uomo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici. Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro".

Le schermaglie tra Fedez e Salvini (prima e dopo il concerto)

Dopo l’esibizione paradossalmente i toni si sono raffredati. "Un cantante di sinistra litiga coi vertici Rai di sinistra. Così è. L'Italia se ne farà una ragione" avrebbe chiosato Salvini. Che poi su facebook è tornato a parlare del ddl Zan inviando il rapper ad una tregua. "Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così. Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti" scrive il segretario del Carroccio. Che poi aggiunge: "Viva la Libertà, che non può imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come anche la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il cuore, il passato, il presente e il futuro del mondo". Ma in realtà, a differenza di quanto sembra sostenere Salvini, il ddl Zan non prevede affatto di processare chi esprime le proprie idee, tanto che nel testo viene specificato che la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee è sempre consentita purché queste non istighino all'odio o alla violenza. 

Come ha di recente spiegato a Today il deputato Alessandro Zan, primo firmatario della legge, "la libertà di espressione è garantita purché non sia idonea a creare una condizione di pericolo o violenza. Se io dico che l’omosessualità è un peccato è un'opinione, se dico che la vera famiglia è formata da mamma e papà è un’opinione, dire che i gay devono morire tutti, non è più una opinione".

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