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Domenica, 28 Aprile 2024
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Il nuovo Dpcm di Draghi fino al 6 aprile, le 5 regioni che hanno chiesto zone rosse e l'ordinanza in arrivo

Il decreto ministeriale del nuovo governo conterrà norme su spostamenti, seconde case, bar, ristoranti, palestre e piscine. Intanto alcuni territori chiedono le aree a maggiori restrizioni e altri vanno verso la zona arancione scuro. Attesi il monitoraggio dell'Iss nel Report #41 e le decisioni di Speranza sui colori

Il nuovo Dpcm del governo Draghi avrà validità dal 6 marzo fino al 6 aprile, ovvero fino a dopo Pasqua come ha spiegato ieri il ministro della Salute Roberto Speranza in Parlamento. Cosa prevede il decreto ministeriale del governo Draghi che sostituirà quello in scadenza il 5 marzo? Per una definizione dei dettagli dei contenuti del Dpcm si attendono i dati del monitoraggio settimanale del venerdì nel report #41 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero mentre la crescita dei positivi ci avvicina al lockdown. Ma è già possibile dare alcune certezze su spostamenti e aperture delle attività commerciali, mentre rimane l'incognita-Regioni sulla scuola. Intanto sei regioni rischiano la zona arancione. Il Piemonte è certo della nuova collocazione, sono in bilico Lombardia, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata. 

Il nuovo Dpcm di Draghi dal 6 marzo fino al 6 aprile, le 5 regioni che hanno chiesto zone rosse e l'ordinanza in arrivo

Aggiornamento: È iniziato da poco l'incontro Governo-Regioni in vista del Dpcm anti-Covid-19 del governo Draghi. All'incontro - in videoconferenza - partecipano il ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini, e quello della Salute, Roberto Speranza. Presenti anche il presidente dell'Associazione Comuni (Anci) Antonio Decaro e quello dell'Unione delle Province (Upi) Michele de Pascale. Intanto Draghi è alla chiesa di Santa Maria degli Angeli per i funerali di Attanasio e Iacovacci. Intanto la Coldiretti pubblica un'indagine su quanto perderà il sistema economico a causa del lockdown fino a Pasqua. La ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha annunciato alle regioni che cambierà il sistema delle ordinanze del ministero della Salute: "Il sistema dei parametri (per definire i colori delle zone in Italia nell'emergenza Covid) si può affinare, ma probabilmente non con il decreto in arrivo, ci vorrà un tavolo tecnico. In ogni caso, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì". La Gelmini ha anche annunciato che il governo conta di fare avere alle regioni nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm: "Per l'esecutivo Draghi è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita".

La bozza del nuovo Dpcm di Draghi, la Terza Ondata e il rischio lockdown

In ogni caso il sistema delle zone e dei colori nelle regioni verrà mantenuto: "Il sistema a fasce verrà mantenuto. Finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l'obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi. State certamente notando un cambio di metodo. Ci siamo visti domenica e ci stiamo rivedendo oggi. Gli incontri saranno sempre piu frequenti e costanti. Prima importante novità: le nuove eventuali misure di chiusura non scatteranno più dalla domenica, ma dal lunedì successivo. Questo avevano chiesto le Regioni, e lo avevo condiviso, questo abbiamo ottenuto. Così aiutiamo anche le attività economiche che non perderanno il week end di lavoro". Gelmini ha fatto sapere che il governo lavora a una riapertura dei luoghi della cultura a partire da fine marzo. Nella riunione con i ministri da alcune Regioni è venuta la richiesta di un parere del Comitato tecnico-scientifico sull'apertura delle scuole alla luce dell'incidenza della variante inglese.

L'ordinanza di Speranza oggi: le otto regioni che rischiano la zona arancione e rossa e la bozza del Dpcm in arrivo

Dpcm Draghi: Italia chiusa fino a Pasqua

Intanto il bollettino della Protezione Civile dice che l'epidemia di coronavirus non si ferma: i positivi sono 16.424 contro i 13.314 del giorno precedente. Calano le vittime: 318 contro 356, mentre il tasso di positività sale al 4,8% (+0,4%) e i malati intubati sono 11 in più. E la necessità di una stretta sembra sempre più vicina: proprio negli ultimi giorni è stata segnalata da parte di cinque Regioni la necessità di 25 zone rosse per contenere focolai. Si tratta, evidenzia Speranza, di "misure restrittive indispensabili", pur nella consapevolezza che comporteranno sacrifici. E questo perché "con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l'Rt medio è 0.99, secondo ultimo rilevamento. Quindi l'Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1". 

"Dieci Regioni - ha ricordato Speranza - hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui nove anche nel limite inferiore, in aumento rispetto alla settimana precedente. Fuori da tecnicismi, questo significa che l'Rt si avvia, con le misure attualmente in vigore, a superare la soglia di 1. Anche i non addetti ai lavori hanno ormai imparato che con un Rt superiore a 1 il numero di contagi quotidiani aumenta costantemente in modo significativo. Un nuovo aumento del numero dei casi potrebbe rapidamente portare a un sovraccarico dei servizi sanitari, visto il contesto di incidenza molto elevata con numerose persone in area critica". Domani alle 9 si riunirà la Cabina di regia con i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Partecipano le regioni, i comuni e le province. Cosa ci sarà quindi nel nuovo Dpcm e quali saranno i divieti della stretta in arrivo?

  • gli spostamenti tra regioni saranno vietati fino al 6 aprile, mentre sarà consentito il rientro al proprio domicilio o alla propria abitazione così come gli spostamenti motivati da ragioni di lavoro,  salute o necessità. Sarà permesso, all’interno della zona gialla in ambito regionale e nella zona arancione in ambito comunale, il trasferimento verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22;
  • per almeno un altro mese non potranno riprendere le attività di piscine e palestre, nemmeno per le lezioni singole come prevedeva il protocollo elaborato dal ministero dello Sport; secondo il parere del Comitato tecnico-scientifico potranno riaprire soltanto quando arriveremo a un rapporto di 50 contagiati ogni 100 mila abitanti;
  • la riapertura sarà rimandata anche per cinema e teatri, anche se le associazioni dei lavoratori dello spettacolo hanno condiviso con Franceschini un documento più rigido, che venerdì sarà esaminato dal Cts;
  • recarsi nelle seconde case sarà possibile in zona gialla e in zona arancione e vietato nella zona rossa. La Stampa ricorda che le limitazioni al permesso di raggiungere la seconda casa prevedono che all’abitazione di villeggiatura possa avere accesso soltanto un nucleo familiare. La casa di destinazione, inoltre, non deve essere abitata da persone non appartenenti alla famiglia stessa;
  • l’apertura di bar e ristoranti anche dopo le 18, in zona gialla, è destinata a rimanere vietata; chiusura anche dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. 

Sulle seconde case il Corriere della Sera scrive oggi che con il nuovo Dpcm di Draghi le cose potrebbero cambiare: "chi vive in fascia gialla o arancione potrà andare nelle seconde case anche se queste si trovano fuori regione, a meno che non si trovino in zona rossa o arancio scuro. Chi vive in zona arancio scuro non può uscire dal comune di residenza se non per comprovate esigenze". Anche per gli impianti di sci l'attuale divieto verrà prorogato fino al 6 aprile. 

I sottosegretari del governo Draghi sono la vittoria di Salvini, Berlusconi e Renzi

Rimarrà invece consentito anche in zona rossa fare sport o attività motoria: nelle aree a maggiori restrizioni si potrà fare una passeggiata nei dintorni della propria abitazione, ma chi fa attività sportiva o jogging si potrà spostare all'interno del proprio comune. Rimangono vietati gli sport di squadra e di contatto. Nelle zone arancioni ci si potrà spostare all'interno del proprio comune, mentre nelle regioni in zona gialla è consentito praticare attività sportiva o motoria individuale senza limitazioni all'interno della propria regione. Per chi fa sport di squadra o per i bambini e i ragazzi dello sport di base è consentito andare nei centri aperti ma solo per svolgere allenamenti individuali.

Il nuovo Dpcm di Draghi fino al 6 aprile e le regole della zona arancione scuro

Il Corriere scrive anche che le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo e che da questa settimana le ordinanze sul cambio di fascia saranno operative dal lunedì "per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzarsi". Gli allentamenti saranno minimi: rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, il distanziamento. Resta il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla. L'intenzione di Palazzo Chigi è quella di chiudere il nuovo Dpcm entro il week end. 

Intanto da oggi giovedì 25 febbraio, e fino all'11 marzo, scatta la zona arancione scuro per 14 Comuni dell'Emilia-Romagna: tutti quelli dell'Ausl di Imola - quindi Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio - e quelli confinanti in provincia di Ravenna: Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, che ricadono nel territorio dell'Ausl Romagna.  Il provvedimento precisa alcuni aspetti rispetto al tema degli spostamenti, limitati alle sole ragioni di lavoro, salute e comprovate necessità.

  • Viene esclusa la possibilità di effettuare visite a parenti e amici una volta al giorno, anche all'interno del proprio Comune, salvo le situazioni di necessità. 
  • Non si potrà uscire dal proprio comune, anche se di popolazione inferiore a 5.000 abitanti (come ora previsto e disciplinato per le zone rosse dall'articolo 2 del Decreto legge numero 15 del 23 febbraio scorso): resta la possibilità di recarsi in quelli limitrofi, ma solo per particolari necessità, come ad esempio per l'acquisto di prodotti che nel proprio comune sono introvabili.
  • L'ordinanza specifica però che sarà sempre possibile per gli studenti frequentare le lezioni in presenza, ove previste, se la scuola ha sede in un comune non compreso tra i 14 soggetti a restrizione: potranno ovviamente andare e tornare. 

Secondo Repubblica nulla cambierà per gli esercizi commerciali aperti ovunque tranne che in zona rossa dove possono alzare le saracinesche solo quelli che vendono prodotti essenziali: farmacie, alimentari, ferramenta, negozi di telefonia e informatica, quelli per la cura della persona, dai parrucchieri alle profumerie, librerie, negozi di giocattoli, lavanderie. Chiusi ancora ovunque nei weekend i centri commerciali. Le Regioni invece sperano ancora di strappare l’ok alla riapertura la sera fino alle 22, in zona gialla, nonostante il parere negativo del Cts. Se non verrà concessa, i locali dovranno chiudere entro le 18 con l’obbligo di limitare la presenza allo stesso tavolo a quattro persone. Dopo solo domicilio o asporto, limitatamente ai locali con cucina ma non a chi vende solo bevande. In zona arancione e rossa solo domicilio o asporto.

Il report Covid-19 Italia con i dati delle regioni (24 febbraio)

"Draghi chiude l'Italia fino a Pasqua": Cosa ci sarà nel nuovo Dpcm e l'ordinanza di Speranza 

Nel nuovo Dpcm di Mario Draghi non ci sarà quindi spazio per riaperture e per la ripresa completa delle attività oggi ferme o limitate. Una linea dura che è rafforzata dalla sentenza con cui la Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso del governo contro la legge anti-Dpcm della Valle d’Aosta, ha stabilito che "spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia". Sono attese quindi le decisioni del ministro Speranza sul colore delle regioni dopo il report #41 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sulla situazione dell'epidemia di coronavirus in Italia. In base all'ordinanza del 19 febbraio le regioni italiane sono:

  • in zona gialla: Calabria, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;  
  • in zona arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Molise, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria;
  • in zona rossa: nessuna Regione;
  • in zona bianca: nessuna Regione

I governatori hanno però chiesto di "fare un tagliando ai parametri", ovvero ai 21 indicatori utilizzati nel Report e Draghi ha deciso di istituire un tavolo con il ministero della Salute, l’Iss e i tecnici delle Regioni, per discutere di come modificare la raccolta dei dati, dall’Rt alle terapie intensive. Le mutazioni del Covid hanno colorato di rosso 25 zone in 5 regioni e Speranza si dice certo che queste misure siano "indispensabili". Intanto sei regioni rischiano di diventare zona arancione con l'ordinanza di domani del ministro della Salute Roberto Speranza. L'ordinanza entrerà in vigore il primo marzo. Secondo le prime anticipazioni della bozza del Report dell'Istituto Superiore di Sanità: il Piemonte ha già annunciato che entrerà nello scenario con misure più restrittive,  rischiano Lombardia, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata.  Sono infatti anche oggi da 'zona arancione' i dati della diffusione del Coronavirus in Piemonte. Nelle ultime 24 ore, l'Unità di crisi regionale ha registra 1.454 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6,8% dei 21.391 tamponi eseguiti. Gli asintomatici sono 447 (30,7%). In aumento i ricoverati in terapia intensiva, dieci in più rispetto a ieri per un totale di 162 pazienti, sono stabili quelli ricoverati negli altri reparti, ovvero 1.909 (-2 rispetto a ieri). Aumentano anche le persone in isolamento, che sono 12.239. Le nuove vittime sono venti, di cui nessuna di oggi, i guariti 728. Dall'inizio della pandemia, dunque, il Piemonte ha registrato 247.546 positivi, 9.346 decessi e 223.890 guariti.

Intanto, come previsto, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato l'ordinanza n. 5 con la quale si dispongono provvedimenti restrittivi nel comune di Cecina, in provincia di Livorno. In pratica, dopo Chiusi (Si), è Cecina il secondo comune della Toscana a diventare zona rossa. Lo sarà per nove giorni, a partire da oggi, dopo la pubblicazione dell'ordinanza sul Bollettino unico della Regione Toscana. Il provvedimento si è reso necessario per il principio di precauzione, e secondo le indicazioni tecnico-scientifiche contenute nelle disposizioni nazionali. Si è quindi deciso di adottare provvedimenti limitativi degli spostamenti delle persone nonché la sospensione di alcune attività con sede nel territorio comunale, al fine di evitare l'ulteriore diffusione del contagio, sia all'interno che al di fuori del Comune interessato. Sono state quindi stabilite per il territorio del Comune di Cecina le misure restrittive per il contenimento del contagio previste sulle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto secondo ciò che è previsto dall'articolo 3 del Dpcm del 14 gennaio 2021.

Per la Liguria invece secondo il governatore Giovanni Toti si profila un ritorno in zona gialla: "Regione Liguria penso che possa tornare in zona gialla la prossima settimana, i parametri delle ospedalizzazioni in calo e i dati me lo confermano, ovviamente non il Comune di Ventimiglia e limitrofi", ha dichiarato ieri pomeriggio a Tagadà su La 7. Toti ha spiegato che Ventimiglia, Sanremo e Comuni limitrofi la settimana prossima "resteranno in zona arancione 'rafforzata', anche in vista di un possibile ritorno in zona gialla del resto della Regione Liguria". "Nell'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità il nostro rischio complessivo come Regione è basso, ciò comporta per due settimane il ritorno in zona gialla, cosa che peraltro auspicherei per ridare fiato alle nostre attività economiche. Certamente non è possibile che ciò avvenga nel distretto sanitario di Ventimiglia", ha ribadito. 

I Dpcm "incostituzionali" e la scuola fino a giugno

Il governatore Eugenio Giani ha però spiegato che dopo il monitoraggio dell'Iss si aspetta che la Toscana rimanga zona arancione: "La regione ha dati sostanzialmente stabili, che possono mantenere la zona arancione. Però dobbiamo isolare quei casi che manifestano una tendenza alla crescita". Per arginare i contagi potrebbero scattare zone rosse in altri comuni dopo gli esempi di Chiusi (Siena) e Cecina (Livorno). "Non vi anticipo dove perché ancora la decisione definitiva non l'abbiamo presa", ha detto Giani evidenziando che "molti sindaci parlando con me hanno assunto, senza arrivare alla zona rossa, dei provvedimenti da super arancione. Serve buon senso". Screening di massa per stanare focolai e contenere picchi improvvisi sono stati disposti il prossimo fine settimana a Barga (Lucca) e Ponte Buggianese (Pistoia) mentre sono già 2.000 i prenotati a Sovicille (Siena). La provincia di Pistoia è tra le 'sorvegliate speciali' specie per alcuni comuni dove si osservano picchi di contagi.

Intanto l'Alto Adige a un anno esatto dal primo caso di coronavirus accertato - l'annuncio era stato dato la sera del 24 febbraio 2020 - proseguirà in lockdown duro fino al 14 marzo. Dopo il blocco a livello nazionale nella primavera del 2020 e nel successivo mese di novembre, da lunedi' 8 febbraio nella provincia più settentrionale d'Italia è in vigore un nuovo lockdown, il terzo dallo scoppio della pandemia. Il nuovo provvedimento è stato reso necessario causa gli elevati casi giornalieri di Covid-19 ed il persistere della forte pressione sugli ospedali. E in Molise arriverà l'Esercito per allestire 10 posti letto di terapia intensiva. Il Molise è in zona arancione ma 33 comuni dell'area orientale, il 25% del totale regionale (136), sono in fascia rossa. In quella zona è stata segnalata la presenza del Covid nella variante inglese. Tra le comunità più colpite, quelle di Campomarino e Termoli. In provincia di Brescia sono stati nel frattempo scoperti 901 nuovi positivi al Covid19 nelle ultime 24 ore. L'area del bresciano, dall'altroieri in zona arancione rafforzata per la diffusione della variante inglese, supera i numeri della più popolosa provincia di Milano, dove si registrano da ieri 773 nuovi casi, di cui 333 a Milano città. 

Ed è imminente anche l'istituzione della zona rossa a San Teodoro, nella costa nord-orientale sarda. Ieri notte la sindaca Rita Deretta l'ha annunciato dalla pagina Facebook istituzionale. "A seguito della nota con cui l'Ats richiede l'istituzione della zona rossa nel nostro Comune, sto predisponendo un'ordinanza urgente", spiega la sindaca, annunciando che dalle 14 di oggi a mezzanotte del 10 marzo "in tutto il territorio comunale vigeranno le prescrizioni da zona rossa stabilite dal Dpcm del 18 gennaio". Deretta spiega di aver evitato in ogni modo il lockdown, "contattando i positivi, tracciando la rete dei contagi e agevolando il monitoraggio dell'Ats finalizzato al confinamento dell'incremento dei contagi - dichiara - ma l'Ats ha comunicato un incremento dei positivi tale da richiedere misure più stringenti".L'istituzione della zona rossa deriva dall'allerta lanciato dall'Ats, ma nelle comunicazioni alla sindaca non è esplicitato il numero dei contagi, né se e quanti siano i positivi alla variante inglese del Covid-19. Una situazione analoga per il sindaco di La Maddalena, Fabio Lai. Sempre ieri notte su Fb ha dichiarato che "l'eventuale istituzione della zona rossa si valuterà a seguito di ulteriori dati richiesti agli uffici competenti", perché "la nota che mi chiedeva di istituirla non indica il numero dei positivi alla variante inglese". Il Coc è stato convocato per stamattina, chiuse le scuole di ogni ordine e grado e invito agli studenti pendolari a richiedere l'attivazione della Dad. "Quando si trattano questi temi è importante effettuare le dovute verifiche prima di fornire numeri o assumere provvedimenti", conclude il sindaco prima di invitare i maddalenini a "mantenere alto il livello di attenzione".

Giovanni Guzzetta sul Riformista nel frattempo torna a chiedere di "smetterla con i Dpcm" che sono "incostituzionali" per normare le attività e limitare le libertà dei cittadini, auspicando da parte del governo Draghi un ricorso ai decreti legge. Si tratta proprio di quello che l'esecutivo aveva in mente di fare, ma per il Dpcm in arrivo non c'è stato tempo. Per quanto riguarda la scuola e il prolungamento delle lezioni fino a giugno, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha deciso di affidare il dossier a un gruppo di esperti con l'obiettivo di decidere come recuperare gli apprendimenti persi con la Didattica a Distanza. Ma, a sorpresa, all'ordine del giorno non c'è a quanto pare, la prosecuzione delle lezioni per tutti fino a giugno. Il ministro deciderà in base alle indicazioni della nuova commissione cosa fare, ma, scrive il Corriere, per medie e superiori i recuperi potrebbero essere affidati agli insegnanti non impegnati negli esami di Stato che "restano a disposizione fino al 30 giugno". 

La variante inglese e il pericolo lockdown

Maria Rescigno, professore ordinario di Patologia generale all’Humanitas di Milano, in un'intervista rilasciata a La Stampa dice invece che le zone rosse non hanno senso "perché il virusègià uscito. La strategia migliore è vaccinare a livello nazionale o eventualmente anche nelle zone limitrofe alle rosse. Pfizer e Moderna sono ottimi e proteggono sia dalla malattiasiadalcontagio.AstraZeneca è molto efficace nel primo caso, mentre non è chiaro l’effetto sulla possibilità di infettare. Però eliminando la malattia si limita anche il contagio per cui la distinzione è relativa.Bisogna usare tutti i vaccini approvati nel minor tempo possibile". Intanto  una nuova forma di coronavirus si sta diffondendo rapidamente a New York e presenta una preoccupante mutazione che può indebolire l'efficacia dei vaccini. Lo hanno scoperto, come si legge sul New York Times, due team di ricercatori. La nuova variante, chiamata B.1.526, apparve per la prima volta in campioni raccolti in citta' a novembre. 

Non la pensa così il presidente della Società italiana di virologia, Arnaldo Caruso, che è anche il responsabile del laboratorio di microbiologia degli Spedali Civili di Brescia. In un'intervista rilasciata ad Avvenire Caruso sposta l'attenzione sui rischi della variante inglese: "Ci sono cose incomprensibili, ad esempio la disattenzione della politica in momenti come questi, che richiederebbero lucidità e tempestività. I dati ci sono. Bisogna decidere. Cosa rischiamo, se non si decide? Che di evoluzione in evoluzione, il virus si avvicini alle caratteristiche delle varianti sudafricana e brasiliana, che resistono ai vaccini. Perché c’è stata tanta disattenzione sulle mutazioni del virus? Le ho segnalate da maggio alla politica e mi hanno detto che facevo osservazioni «peregrine». Eppure, sappiamo da tanto tempo che i virus mutano...". 

Intanto la camera di consiglio della Corte Costituzionale di ieri, dopo l’esame di merito del ricorso proposto dall’Avvocatura dello Stato sulla Valle d'Aosta, ha deciso di accoglierlo per quel che riguarda "le disposizioni con le quali la legge impugnata ha introdotto misure di contrasto all’epidemia diverse da quelle previste dalla normativa statale". Le motivazioni della sentenza arriveranno solo nelle prossime settimane (il relatore è Augusto Barbera). Ma già è chiaro che il principio, fissato dall’articolo 117, comma 2, lettera q) della Costituzione, che affida alla competenza esclusiva statale la profilassi internazionale, non è stata rispettata dalla Regione. E secondo un'indagine della Coldiretti l'attesa per le nuove misure restrittive ferma i programmi di viaggio di un italiano su tre (32%) per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante la ricorrenza prima dell'emergenza Covid e in attesa del nuovo dpcm dal 6 marzo al 6 aprile.

Una decisione pesante per la mobilità che riguarda anche il primo lungo weekend primaverile di festa che rappresenta anche l'occasione - sottolinea la Coldiretti - per le consuete gite fuori porta di Pasqua e Pasquetta. Un appuntamento importante che segna tradizionalmente l'inizio della stagione per molti degli 24mila agriturismi italiani che sono stati duramente colpiti dall'emergenza covid con perdite che hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro. A rischio c'è un sistema di servizi, ospitalità e agriristorazione che può contare su 493319 posti a tavola e 285027 posti letto e che prima della pandemia poteva contare su un fatturato di 1,5 miliardi di euro grazie a poco più di 14 milioni di presenze, delle quali ben 8,2 milioni provenienti dall'estero. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi piu' sicuri perche' e' piu' facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Il testo del decreto legge n. 15 23 febbraio 2021

Nel frattempo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del decreto legge n. 15 23 febbraio 2021 dal titolo "Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19". Nell'articolo 2 ci sono le norme sugli spostamenti:

  • 1. Fino al 27 marzo 2021, sull'intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
  • 2. Fino al 27 marzo 2021, è consentito, nella Zona gialla in ambito regionale e nella Zona arancione in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05:00 e le ore 22:00, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. La misura di cui al presente comma non si applica nella Zona rossa.
  • 3. Qualora la mobilità sia limitata all'ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. 4. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il comma 4 dell'articolo 1 del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, è abrogato.

All'articolo 3 si spiega che la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 2 è sanzionata ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35. Il decreto legge entra in vigore da oggi, 23 febbraio ed è firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, dal ministro della Salute Roberto Speranza, dalla responsabile degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e vistato dalla Guardasigilli Marta Cartabia. 

Il testo del decreto legge 23 febbraio 2021 in pdf

Il boom dei contagi in 11 regioni e 41 province e la richiesta di maggiori restrizioni

Nel frattempo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 17-23 febbraio 2021, rispetto alla precedente, un incremento dei nuovi casi (92.571 vs 84.272) a fronte di un numero stabile di decessi (2.177 vs 2.169) (figura 2). In lieve riduzione i casi attualmente positivi (387.948 vs 393.686), le persone in isolamento domiciliare (367.507 vs 373.149) e i ricoveri con sintomi (18.295 vs 18.463), mentre risalgono le terapie intensive (2.146 vs 2.074). Nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 2.177 (+0,4%)
  • Terapia intensiva: +72 (+3,5%)
  • Ricoverati con sintomi: -168 (-0,9%)
  • Isolamento domiciliare: -5.642 (-1,5%)
  • Nuovi casi: 92.571 (+9,8%)
  • Casi attualmente positivi: -5.738 (-1,5%)

"Dopo 4 settimane di stabilità nel numero dei nuovi casi – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si rileva un’inversione di tendenza con un incremento che sfiora il 10%, segno della rapida diffusione di varianti più contagiose". Rispetto alla settimana precedente, infatti, in 11 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, e in 10 Regioni sale l’incremento percentuale dei casi totali. Sul fronte ospedaliero, l’occupazione da parte di pazienti Covid-19 supera in 4 Regioni la soglia del 40% in area medica e in 8 Regioni quella del 30% delle terapie intensive, che, a livello nazionale, dopo 5 settimane di calo fanno registrare un’inversione di tendenza.

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