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Lunedì, 29 Aprile 2024
la polemica del primo maggio

Fedez attacca la Lega e accusa: “La Rai voleva censurarmi”. Viale Mazzini nega, lui pubblica la telefonata: cronaca del caos del Primo Maggio

L’intervento del rapper dal palco del concerto del Primo Maggio scatena una polemica che coinvolge la politica e la Rai, accusata di avergli chiesto di "ometterne dei partiti e dei nomi e di edulcorarne il contenuto"

È diventato un caso politico e mediatico l’intervento di Fedez dal palco del Concertone del Primo Maggio, con un monologo che è andato nella direzione delle richieste per il mondo dello spettacolo al premier, il "caro Mario", e di un attacco diretto alla Lega sul Ddl Zan. Il tutto dopo aver affermato di essere dovuto passare attraverso le maglie della censura Rai in merito al contenuto delle sue parole.

"E' la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c'è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Raitre mi hanno chiesto di ometterne dei partiti e dei nomi e di edulcorarne il contenuto", ha affermato il rapper: "Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio Il contenuto di questo intervento è stato definito inopportuno dalla vicedirettrice di Raitre".

Le prime polemiche nel pomeriggio del Primo Maggio

Già nel tardo pomeriggio di ieri, attraverso alcune storie Instagram, Fedez aveva fatto sapere del tentativo della Rai di censurare il suo intervento. Contestualmente avveniva il botta e risposta via Twitter tra Salvini e il rapper, con il leader leghista che puntava il dito contro eventuali “comizi de sinistra” definiti fuori luogo visti i costi del concerto del Primo Maggio che gravano sugli italiani e il rapper che rispondeva di aver accettato di partecipare all'evento gratuitamente.

Il discorso di Fedez al concerto del primo maggio e il botta e risposta con Salvini 

Il monologo di Fedez

"Buon primo maggio e buona festa a tutti i lavoratori, anche a chi un lavoro ce l'ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. Per i lavoratori degli spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario, capisco che il calcio è il vero fondamento di questo paese. Non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del calcio e dello spettacolo si equivalgono. Non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore decimato dall'emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni '40... Caro Mario, come si è esposto riguardo alla Superlega con grande tempestività, sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo", ha detto Fedez dal palco del concerto rivolgendosi al premier Mario Draghi.

Quindi, il capitolo relativo alla legge contro l'omofobia: "Due parole per l'uomo del momento, il 'sonnecchiante' Ostellari. Ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, che è stato già approvato alla Camera come il ddl Zan, può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso" ha detto Fedez attaccando a viso aperto il presidente della commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari. "D'altronde, Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta alle diseguaglianze", ha prioseguito il rapper che poi elenca una serie frasi pronunciate da esponenti o candidati del Carroccio: "se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno", "gay vittime di aberrazioni della natura", "i gay sono una sciagura per la riproduzione" o "il matrimonio gay porta l'estinzione della razza".

Poi la chiusura: "Il presidente dell'associazione Pro Vita, l'ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe, è stata la prima voce a sollevarsi contro il Ddl Zan ma non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni in un'azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Cari antiabortisti, non vi siete accorti che il nemico ce l'avevate in casa".

La Rai smentisce la censura

La Rai è intervenuta con una nota sulla polemica: “Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. E' fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell'organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi".

E ancora: "La Festa del lavoro, come hanno ricordato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, è appunto una festa, vale a dire la celebrazione delle conquiste dei lavoratori e dei loro diritti, sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, di cui i sindacati si fanno custodi e paladini. Ed è proprio a quelle conquiste e a quei diritti, oggi minacciati da una pandemia mondiale che erode l'occupazione, che è dedicato questo Primo Maggio", la conclusione. In seguito, poi, la curiosa precisazione: fonti della presidenza della Rai hanno precisato che la nota sull'intervento di Fedez al concertone del 1 maggio "diffusa inizialmente come nota della Rai e di Raitre non era stata sottoposta all'approvazione del presidente come di consueto".

Fedez pubblica la telefonata con i vertici della Rai 

In tarda serata l’ennesimo colpo di scena, con Fedez che sui social pubblica il video registrato durante la telefonata con alcuni vertici Rai. "Francamente non mi sarei aspettato che dai vertici della Rai arrivasse una smentita rispetto a quello che è accaduto ieri - ha sottolineato poi Fedez in una storia su Instagram -  Sono stato chiamato dalla vicedirettrice di Rai3 e da una serie di suoi collaboratori, che mi hanno detto parole come 'devi adeguarti ad un sistema' oppure 'i nomi che fai non puoi dirli', e una serie di altre cose. Tutto questo dopo aver mandato il mio testo previa applicazione da parte loro, che già è assurdo di per sé".

"È una cosa - ha ribadito il rapper - che non mi piace e avrei voluto evitare di fare, però nel momento in cui mi si dà del bugiardo mi vedo costretto a pubblicare la telefonata, che fortunatamente ho registrato. E che è una delle telefonate più spiacevoli che ho avuto in vita mia. Davvero terribile. Tutto questo, ricordiamocelo, su un palco che non è un palco normale ma la cornice del palco del 1 maggio, dove la libertà di espressione dovrebbe essere un principio cardine di questo evento".

"Non è editorialmente opportuno. Le chiedo di adeguarsi il sistema che lei probabilmente non riconosce", si sente dire nel corso della telefonata da chi afferma come citare nomi e cognomi sarebbe fuori contesto. Furiosa la reazione di Fedez che, alla vice direttrice di Rai3 Ilaria Capitani che sostiene l’inopportunità del contesto, dice: "Potrei fare quello che voglio cisto che non c’è un contesto di censura…". Poi la chiosa: "Sono imbarazzato per voi".

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La Rai accusa: “Nel video della telefonata sono stati operati dei tagli”

Nella mattinata di oggi, domenica 2 maggio, la direzione di Rai3 è tornata sulla telefonata per ribadire la sua posizione e  affermare che “l'intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l'unica persona dell'azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato”.

“In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che l'intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l'unica persona dell'azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli”, si legge: “Le parole realmente dette sono: ‘Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che… La Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà’”. E ancora: “Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo […] Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua”.

A stretto giro la contro-replica di Fedez: "Ovviamente metto a disposizione la registrazione integrale della telefonata agli organi competenti della Rai laddove ci fosse la voglia di fare chiarezza su quanto accaduto", si legge in una storia Instagram: "Anche se per ora vedo una gran corsa a discolparsi a prescindere da ciò che è successo".

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La versione dell'Ad Salini: “Non abbiamo censurato nessuno”

Il caso fa discutere la politica, con Pd e 5 Stelle schierati compatti a difesa del rapper. “Condividiamo le parole di Fedez e ci aspettiamo che la tv pubblica si scusi” ha fatto sapere il segretario del Pd Enrico Letta, mentre per Luigi Di Maio “un paese democratico non può accettare alcuna forma di censura”. Nel M5s ad andarci giù pesante è soprattutto Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, che chiede le dimissioni dei dirigenti Rai: “C'è poco da discutere, si colga questa occasione per fare ciò che finora non si è stati capaci di fare: siano rimossi i responsabili di questo scempio e si dia al servizio pubblico la dignità necessaria all'informazione di un Paese civile! Un sincero grazie a Fedez per aver denunciato, non è da tutti”.

Nel dibattito che ora dopo ora si arricchisce di ogni osservazione si è aggiunta anche la nota dell'Ad Rai Fabrizio Salini: “In merito all'intervento di Fedez al Concerto del Primo Maggio, Rai3 ha spiegato di non aver mai censurato Fedez né altri artisti né di aver chiesto testi per una censura di qualsiasi tipo” afferma l'amministratore delegato: “Questo deve essere chiaro, senza equivoci e non accettiamo strumentalizzazioni che possano ledere la dignità aziendale e dei suoi dipendenti”.

“In questi tre anni ho sempre cercato in tutti i modi di garantire che in Rai fosse assicurata pluralità di voci e di opinioni perché ritengo sia il principale obiettivo della mission di Servizio pubblico” spiega: “Lo testimonia la nostra programmazione tutti i giorni su tutti i canali televisivi, in radio e su RaiPlay. Di certo in Rai non esiste e non deve esistere nessun ‘sistema’ e se qualcuno, parlando in modo appropriato per conto e a nome della Rai, ha usato questa parola mi scuso. Su questo - chiarisce Salini - assicuro che sarà fatta luce con gli organizzatori del Concerto, che la Rai acquista e manda in onda fin dalla sua prima edizione, per capire come sia stato possibile soltanto ipotizzare un'aberrazione del genere e se esistano delle responsabilità aziendali”.

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