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Martedì, 19 Marzo 2024
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Ricoverati per Covid nonostante il vaccino: perché i numeri possono ingannare

In Israele il 58% degli ospedalizzati è immunizzato, ma ciò non significa che il vaccino non sia efficace. Si tratta di un di un paradosso "atteso e ben conosciuto" segnalato anche dall'Istituto superiore di sanità

Premessa: secondo i dati rilasciati a inizio luglio dalle autorità israeliane, l'efficacia del vaccino Pfizer-BioNTech nei confronti della malattia sintomatica sarebbe scesa dal 94% di inizio maggio al 64% del periodo compreso tra il 6 giugno e l'inizio di luglio, in concomitanza con l'ascesa della variante Delta. La protezione dalla malattia grave resta invece molto elevata (pari al al 93,4 %) e lo stesso vale per le ospedalizzazioni (93%).

Si tratta di dati che comunque vanno presi con le pinze anche perché in contrasto con diversi studi che invece non hanno rilevato un calo significativo della protezione, almeno a ciclo vaccinale completo. Qualcuno ha ipotizzato che la diminuzione (per ora presunta) dell'efficacia possa essere dovuta al fatto che buona parte della popolazione anziana è stata immunizzata ormai più di sei mesi fa, certo è che molti esperti hanno fatto notare che trattandosi di dati grezzi è necessario essere molto cauti. 

Fatta questa premessa, i dati sui ricoveri restano confortanti nonostante i post allarmistici di cui pure si legge sui social. Secondo il ministero della Salute, sono 143 i cittadini israeliani in ospedale con una diagnosi di Covid-19, di cui il 58% completamente vaccinati, il 3% solo parzialmente e il restante 39% non vaccinati. I pazienti vaccinati dunque sono la maggior parte, ma attenzione a dare il giusto peso alle percentuali. E sì perché non bisogna dimenticare che in Israele i cittadini adulti vaccinati sono l'85% del totale, e dunque quel 58% va riferito ad una platea di persone enormemente più ampia. Né va tralasciato il fatto che la percentuale di immunizzati più alta si registra proprio tra le fasce di popolazione che sono più a rischio ricovero. Si tratta dunque di un'illusione ottica molto ben esemplificata dall'immagine in basso.

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Come spiega anche l'Istituto Superiore di Sanità, “se le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura si verifica l'effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. In questi casi, l'incidenza, però, (intesa come il rapporto tra il numero dei casi e la popolazione), è circa dieci volte più bassa nei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Questi numeri se letti correttamente, quindi, ribadiscono quanto la vaccinazione sia efficace”.

Del resto lo avevamo già fatto presente in un altro articolo. Se in un'ipotetica coorte di 10.000 persone fossero tutti vaccinati, ipotizzando un'efficacia del 90% nel prevenire l'ospedalizzazione avremmo comunque 10 ricoverati (lo 0,1% del totale), ma senza vaccino ne avremmo avuti 100. Eppure un no vax avrebbe gioco facile a dire che “tutti i ricoverati si erano vaccinati”.

Come sottolinea l'Iss si tratta di un paradosso “atteso e ben conosciuto, che bisogna saper riconoscere per evitare preoccupazioni e perdita di fiducia nella vaccinazione”. Proprio perché calcolare l'efficacia di un vaccino è un'operazione piuttosto complessa, bisognerebbe lasciarla fare a chi è più esperto di noi senza lasciarsi impressionare dai tanti post anti-vax di cui sono pieni i social. Tornando al caso di Israele, va anche osservato che dei 64 pazienti gravi ricoverati negli ospedali, 17 versano in condizioni critiche di cui 12 sono sottoposti a ventilazione invasiva. E di questi 12 solo 3 erano vaccinati. Un dato che fa ben sperare. 

Resta il fatto che l'attenzione nei confronti della nuova variante resta alta e proprio ieri sono entrate in vigore nuove restrizioni per contenere l'aumento dei contagi. Solo coloro che sono completamente vaccinati, guariti dal covid o hanno effettuato un tampone risultato negativo, potranno partecipare a eventi con più di 100 persone al chiuso. L'obbligo di indossare le mascherine al chiuso, che era stato sollevato a giugno, è di nuovo in vigore. Sono state introdotte sanzioni, fino a 260 euro, per chi partecipa agli eventi e fino a 2.600 euro per chi gli organizza e non controlla.
 

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