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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il super vulcano

Terremoto a Napoli, il suolo è più alto di un metro: cosa succede ai Campi Flegrei

I Campi Flegrei stanno per eruttare? Gli ultimi studi dell'Ingv mostrano cosa sta succedendo nella caldera del super vulcano

Il terremoto avvertito a Napoli intorno alle 19:45 di ieri giovedì 7 settembre ha avuto una magnitudo 3.8 con epicentro all'interno della caldera dei Campi Flegrei. Generalmente considerato un sisma lieve è stato localmente avvertito come intenso per via dell'ipocentro superficiale che ne ha acuito gli effetti. La scossa - che non ha provocato danni ingenti - risulta essere la più forte dalla crisi sismica degli anni 80' quando molti abitanti dell’area, soprattutto quelli del centro storico di Pozzuoli, furono costretti ad abbandonare le proprie case. Ieri nelle aree di Posillipo, Fuorigrotta, Vomero, Agnano sono stati segnalati al più distacchi di calcinacci dalle abitazioni mentre in tutta la zona i Vigili del fuoco sono impegnati in verifiche in diversi appartamenti che hanno subito crepe. 

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Terremoto a Napoli, cosa succede

Da millenni la caldera dei Campi Flegrei è un'area irrequieta e sede di intensa attività vulcanica. Oltre al rilascio di gas dalle iconiche fumarole, una attività fortemente caratteristica della zona è il bradisismo, ovvero il lento sollevamento o abbassamento del suolo, un fenomeno accompagnato anche da attività sismica. Dal 2005 a oggi è di nuovo in atto un lento sollevamento del suolo che da luglio 2023 ha superato il metro nell'area del Rione Terra.

Nelle ultime settimane si stanno verificando più frequentemente sciami sismici: solo durante il mese di agosto 2023 nell'area dei Campi Flegrei sono stati registrati 118 terremoti con magnitudo 3, prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 4 km.

Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo confermano un sollevamento centrato nell'area di Pozzuoli con una velocità massima di circa 15 millimetri al mese da gennaio 2023. I parametri geochimici confermano i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. Il flusso di CO2 dal suolo nell'area della Solfatara si conferma essere elevato di circa 4000 t/d, valori comparabili a quelli che si ritrovano nel plume di vulcani attivi a degassamento persistente.

sollevamento campi flegrei

L'area che si solleva è centrata sul Rione Terra (Pozzuoli, parte storica) o poco più a sud, e presenta una deformazione radiale, in rapida attenuazione verso la periferia della caldera, con una forma "a campana". La causa del sollevamento del suolo e quindi della sismicità può essere dovuta a una forte risalita di gas e una maggiore pressurizzazione del sistema idrotermale profondo: le rocce sono sottoposte a sforzo, si fratturano e generano terremoti. Un’altra possibilità è che si stiano iniettando nel sottosuolo delle piccole frazioni di magma alimentate dal sistema magmatico profondo.

Ma i Campi Flegrei si stanno trasformando in un immenso vulcano? Beh, già nei fatti si tratta di una sterminata caldera. Tuttavia non siamo prossimi ad una eruzione che - negli effetti - sarebbe catastrofica. I dati attualmente disponibili indicano che l’origine del sollevamento sia riconducibile ad una risalita di fluidi di origine magmatica che si generano a una profondità di circa 6-8 km all’interno di una vasta e articolata camera magmatica profonda presente sotto i Campi Flegrei. Da questo magma provengono le grosse quantità di gas che risalgono per gradienti di densità, e quindi di pressione, verso la superficie. In particolare, i gas interagiscono con le rocce superficiali e con il sistema idrotermale superficiale, presente nei primi 2-3 km di profondità. La quantità di gas rilasciata è ragguardevole: solo nell’area di Solfatara-Pisciarelli determina la fuoriuscita di oltre 3000 tonnellate di CO2 al giorno, in buona parte derivante dal degassamento magmatico profondo e dall’interazione del magma con rocce carbonatiche.

Proprio per identificare per tempo una eruzione vulcanica tutta la zona è sottoposta a un continuo monitoraggio per definire tutti i possibili cambiamenti nel sistema superficiale e profondo. Terremoti e l'attività degli ultimi decenni ha causato un progressivo indebolimento nella crosta della caldera: un fatto che rende più probabile un'eruzione. Ma è impossibile prevedere quando potrebbe avvenire.

I Campi Flegrei potrebbero essere più vicini ad una nuova eruzione 

Intanto Mercoledì il sindaco di Pozzuoli Gigi Manzoni incontrerà il ministro della Protezione civile Nello Musumeci a Roma: "Chiederò l’emanazione di uno specifico provvedimento che preveda importanti misure per fronteggiare adeguatamente i rischi derivanti dal fenomeno bradisismico, a partire dallo stanziamento di risorse per completare le verifiche e l’esecuzione di interventi strutturali sugli edifici e sulle infrastrutture pubbliche e per agevolare i cittadini nelle attività di controllo e di adeguamento statico degli immobili di proprietà privata". Dopo l’incontro al Ministero è già programmata una riunione in Città Metropolitana tra il sindaco di Napoli Manfredi e tutti i sindaci dei Comuni flegrei per un ulteriore esame della problematica e la scelta delle possibili iniziative comuni da adottare.

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