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Venerdì, 26 Aprile 2024
Alimentazione

Dieta 6x6: perché diminuire le calorie non basta per chi soffre di diabete di tipo 2

Quando si decide di perdere peso la prima cosa a cui si pensa è la restrizione calorica; ma questa da sola, oltre ad essere pericolosa, potrebbe non essere sufficiente per i soggetti affetti da diabete di tipo 2: ma allora, che tipo di dieta è ideale seguire in questi casi?

Quando si decide di seguire una dieta con l'obiettivo di perdere peso bisognerebbe sempre tenere a mente alcune condizioni, come ad esempio lo stato di salute di ogni soggetto. Un aspetto fondamentale questo, sia per ottenere risultati soddisfacenti e sia per non incorrere in problemi di altro tipo che potrebbero farci stare male.

Quando si decide di perdere peso la prima cosa a cui si pensa è la restrizione calorica; ma questa da sola potrebbe non essere sufficiente, ad esempio, per i soggetti affetti da diabete di tipo 2, e porterebbe, inoltre, ad una conseguente resistenza all’insulina. Come si legge su quotidianpost.it, questo è quanto affermato da alcuni scienziati nell’ambito di una ricerca presentata al Congresso europeo e internazionale sull’obesità.

Diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 è la più comune forma di diabete mellito, una malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia. All'origine del diabete di tipo 2 ci sono generalmente 2 alterazioni: l'insulino-resistenza e un deficit di secrezione dell'ormone insulina, da parte delle cellule del pancreas deputate a tale funzione.
Nel diabete di tipo 2, l'obiettivo della terapia è riportare la glicemia entro valori normali e per raggiungerlo, i trattamenti indispensabili sono una dieta sana ed equilibrata, e la pratica regolare di esercizio fisico.

Lo studio

Lo studio, infatti, ha confrontato tre diversi tipi di regimi alimentari orientati alla perdita di peso, in un campione composto da 344 pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2. Le tre diete erano una a basso contenuto di carboidrati, una a restrizione calorica ed infine una denominata 6×6, con un basso contenuto di carboidrati da svolgere in tre fasi. Per gli scienziati, quest’ultima si è rivelata più efficace, ed ha apportato benefici nei soggetti non solo per quanto riguarda la forma fisica, ma anche riducendo la pressione e la resistenza all’insulina.

I risultati

Infatti, ben il 43,2% dei soggetti analizzati ha perso in un anno almeno il 5% del proprio peso corporeo, mentre il 40% ha stabilizzato i livelli di glucosio nel sangue. Quasi il 23% dei pazienti, inoltre, ha perso più del 10% del proprio peso basale. I risultati sono stati ottenuti anche grazie ad un’ora di esercizio fisico svolto per 2/3 volte a settimana. Scopriamo dunque, in cosa consiste la dieta 6x6.

La dieta 6×6: come funziona

La dieta 6x6 si basa su una concezione molto chiara: bisogna valutare non quante calorie si consumano, ma quali. Consiste principalmente nel mantenere basso il consumo di carboidrati (senza eliminarli totalmente) e, in generale, di alimenti trasformati. Gli alimenti privilegiati sono le verdure, da consumare ad ogni pasto, ed in genere tutti i cibi con un alto quantitativo di proteine e fibre.

Questa dieta si compone di tre fasi:

  • nella prima, bisogna consumare solo 36 grammi al giorno di carboidrati, aumentando le proteine ad 1,2 grammi per peso corporeo giornalieri. Per ottenere le proteine gli esperti consigliano fonti come il pesce o vegetali, come i fagioli o le noci.

  • nella fase due, si reintroducono lentamente più carboidrati;

  • nella fase tre si aumentano ulteriormente.

Quando i pazienti smettono di perdere peso significa che hanno raggiunto la quota ideale di assunzione dei carboidrati per mantenere un peso sano.

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