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Venerdì, 26 Aprile 2024
Alimentazione

Le diete "nemiche" e le diete "amiche" del pianeta secondo l'Onu

Sapevate che esistono diete "nemiche" e diete "amiche" del clima? Sono cinque quelle che "possono mitigare le emissioni inquinanti e migliorare la linea e lo stato di salute, secondo le valutazioni dell’Onu"

Secondo recenti stime della Fao, le quantità di gas serra che derivano dal bestiame sono pari più o meno alle emissioni di tutti i veicoli del mondo messi insieme (camion, navi, auto, aerei e così via). Sempre secondo la Fao, la carne rossa fornisce solo l'1 per cento delle calorie alla popolazione della terra, ma rappresenta il 25 per cento di tutte le emissioni che derivano da agricoltura e allevamento. Nel frattempo è anche aumentata la fame nel mondo e tra i fattori scatenanti ci sono la variabilità climatica e i fenomeni estremi.

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Come leggiamo su Adnkronos, "secondo un’indagine di Greenpeace, gli allevamenti intensivi contribuiscono anche alla formazione di polveri sottili, le Pm 2,5.; in Italia, tra il 1990 e il 2018, è diminuito l’inquinamento dovuto ai trasporti su strada, all’industria e alla produzione energetica, ma è aumentata del 10% la quota legata alla zootecnia. Se la popolazione dei paesi industrializzati riuscisse a raddoppiare entro il 2050 i consumi di vegetali e dimezzasse quelli di zuccheri, farine raffinate e carni rosse e trasformate, si frenerebbe il riscaldamento globale e si eviterebbero almeno 11 milioni e mezzo di decessi prematuri all’anno dovuti ad abitudini alimentari sbagliate (Commissione Eat - The Lancet)".

Le diete amiche del clima

Ecco che quindi esistono diete "nemiche" e diete "amiche" del clima. Sono cinque quelle che "possono mitigare le emissioni inquinanti e migliorare la linea e lo stato di salute, secondo le valutazioni dell’Onu".  

La prima è proprio la dieta mediterranea: riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, conosciamo bene le innumerevoli azioni benefiche apportate da essa. Uno stile alimentare sano ed equilibrato che oltre a mantenerci in forma aiuta a rimanere in salute: previene l’Alzheimer, combatte i problemi dei reni, rafforza cuore e arterie e allontana il rischio di depressione incidendo positivamente sul nostro umore.

Per il Ministero della Salute, la dieta mediterranea rappresenta un vero e proprio strumento di sanità pubblica per la promozione del benessere, la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e lotta al triplo burden della malnutrizione (malnutrizione per difetto, per eccesso e da micronutrienti). 

"La dieta carnivora climatica: all’interno di uno stile onnivoro, almeno il 75% del consumo di carne di ruminanti e di prodotti lattiero-caseari viene sostituito da carne di maiale, coniglio, pollo e tacchino. Manzo, capretto, vitello e agnello hanno l’impatto climatico maggiore per grammo di proteine, mentre i vegetali tendono ad averne il minore. Maiale, molti tipi di pesce e pollame stanno nel mezzo, un po’ più su per impatto di carbonio i formaggi". Poi ci sono la dieta pescetariana, che prevede il consumo di pesce ma non di carne; la dieta vegetariana, che esclude carne e pesce ma non i suoi derivati; e la dieta vegana che prevede il consumo di sole fonti vegetali. 

"Sono le fonti proteiche vegetali, come legumi, cereali integrali e frutta a guscio, le opzioni più rispettose del clima. In generale, un occidentale medio dovrebbe raddoppiare il consumo di vegetali rispetto ai suoi standard".

Fonte Adnkronos

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