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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Coprifuoco dopo il nuovo picco di contagi in tutta Italia?

Il Pd ha chiesto un vertice al premier Conte per una nuova stretta. Anche il Comitato tecnico scientifico vuole provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi per far fronte all'aumento dei contagi. Cosa farà il governo?

Sono 10.010 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore, con 55 morti. Come si temeva, la tendenza al rialzo dei contagi non si è fermata. E in alcune regioni, Lombardia e Campania in primis, desta crescente preoccupazione. Continuano a crescere anche i ricoveri: le persone in terapia intensiva sono 52 più di ieri, mentre i pazienti in ospedale con i sintomi della Covid-19 sono aumentati di 382 unità. Per far fronte all'aumento dei contagi, nelle prossime ore potrebbero arrivare nuove misure restrittive, una nuova stretta dopo l'ultimo Dpcm del 13 ottobre. Fonti di governo, scrive l'Adnkronos, confermano la convocazione di una riunione a palazzo Chigi alle 21. Sul tavolo la legge di Bilancio e le misure sanitarie per l'emergenza coronavirus.

Coprifuoco alle 22 in tutta Italia?

Il condizionale per il momento è d'obbligo, ma facciamo chiarezza. Dopo il boom di contagi registrato nell'ultimo bollettino della Protezione Civile il governo starebbe studiando il coprifuoco alle 22 in tutta Italia e la didattica a distanza nelle scuole superiori. La posizione del governo è sintetizzata oggi in un virgolettato attribuito dal Fatto Quotidiano a una fonte di governo: "Se nei prossimi giorni i nuovi contagi schizzassero a 15/20 mila al giorno un altro Dpcm con una sorta di coprifuoco sarà preso in considerazione. Per scongiurare questo scenario, entro due settimane le ultime misure dovranno aver dato frutti".

A parlare di restrizioni orarie delle libertà sono anche il Corriere della Sera, che segnala anche un possibile provvedimento per la chiusura dei locali pubblici alle 22, e il Giornale, che lo annuncia per le ore 21 in tutta Italia. Ricapitolando, le misure che emergono in queste ore come ipotesi prese in seria considerazione dal governo sono:

  • il coprifuoco in tutta Italia alle ore 21 o alle ore 22;
  • la chiusura dei locali pubblici alle 22;
  • la didattica a distanza nelle scuole superiori (proposta dalle Regioni già per il Dpcm 13 ottobre);
  • la chiusura delle scuole nelle regioni a rischio (osteggiata dalla ministra Azzolina).

Il ministro per le Autonomie Francesco Boccia ha annunciato che "domani alle 9 è prevista una riunione di coordinamento dalla Protezione civile con le Regioni, il ministro Speranza e Arcuri. Chiedo alle Regioni di rispondere alle richieste inviate dal commissario Arcuri in modo da intervenire se necessario in tempo reale". Sono attese novità, dunque.

Dario Franceschini, capo delegazione del Partito Democratico nel governo, ha fatto sapere di aver chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte un vertice per varare nuove misure restrittive per l'emergenza coronavirus. "Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d'intesa con le Regioni", ha fatto sapere Franceschini in una dichiarazione riportata dall'Ansa.

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Le parole di Speranza sull'ipotesi del coprifuoco in Italia

A proposito della situazione dei contagi da Sars-Cov2 e sull'ipotesi di un coprifuoco è intervenuto anche il ministro della Salute Roberto Speranza. "In questo momento non è stata assunta nessuna decisione. Ne leggiamo tante, ma nessuna decisione è stata presa", ha detto in visita a Fiorenzuola (Piacenza), rispondendo ai cronisti che gli chiedevano lumi sull'ipotesi dell'istituzione del coprifuoco anche in Italia.

"La situazione è seria, ed è seria sul piano europeo: la Francia ieri ha fatto 30 mila casi, il Belgio ha fatto 10 mila casi, la Gran Bretagna 20 mila casi, la Germania ieri ha superato 7.300 casi. C'è una situazione seria, e bisogna sempre dire la verità. Rispetto a questa situazione seria lavoriamo per costruire risposte adeguate e misure ponderate, senza inseguire indiscrezioni. Il lavoro va fatto con serietà. Come abbiamo dimostrato di saper fare in questi mesi", ha rivendicato il ministro. "Noi ci sentiamo ora per ora, c'è un coordinamento costante, ci sentiamo con i capi delegazione, con i presidenti delle Regioni", ha sottolineato il ministro della Salute rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se nelle prossime ore ci sarà un incontro con i capi delegazione sull'emergenza Covid.

Anche l'Ordine dei medici chiede al governo misure più restrittive

"Riteniamo che, a questo punto, siano inevitabili misure più restrittive, che salvaguardino però il lavoro e l'istruzione dei nostri cittadini. Ci appelliamo quindi al Governo, affinché introduca i provvedimenti necessari a salvaguardare la salute, diritto fondamentale delle persone". E' l'appello lanciato dal presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, nel giorno in cui i nuovi contagi superano la soglia dei diecimila, a fronte di più di centocinquantamila tamponi. "A preoccupare è soprattutto il riempirsi delle terapie intensive, già in sofferenza in alcune Regioni - spiega Anelli -. Per questo dobbiamo essere prudenti, per non contagiare i soggetti più fragili che sono più a rischio di complicanze".

Che fare, allora? "In questo momento dobbiamo lavorare, tutti insieme, per evitare un nuovo lockdown totale - auspica Anelli -. Dobbiamo tenere sempre a mente che, come ha ricordato oggi anche Papa Francesco, siamo tutti nella stessa barca e tutti dobbiamo contribuire a tirarci fuori dalla tempesta. Soprattutto, facciamo leva sul senso di responsabilità dei cittadini, perché seguano oggi le poche regole necessarie per evitare, domani, un nuovo lockdown totale - conclude -. Nessuna misura, infatti, da sola è sufficiente a contenere il dilagare dell'epidemia: tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, ritrovando quella sintonia di intenti che già una volta ci ha permesso di uscire dall'emergenza. Tutti dobbiamo essere consapevoli che frequentare luoghi troppo affollati e moltiplicare le occasioni di incontro aumenta esponenzialmente la probabilità di infettarsi e di contagiare gli altri".

Il Cts e l'ipotesi di una nuova stretta

Intanto, anche il Comitato tecnico scientifico ha chiesto al governo di inaugurare una nuova fase dell'emergenza coronavirus che superi il Dpcm del 13 ottobre 2020 perché "alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi". Il Cts, secondo quello che scrive l'agenzia di stampa Ansa, chiede che si giunga a provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi che superino l'attuale situazione, anche in vista del week end.

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Tra le ipotesi, appunto, quella di un 'coprifuoco' e la sidattica a distanza almeno per le scuole superiori. Ora bisogna vedere cosa deciderà di fare l'esecutivo, già diviso tra chi chiedeva una stretta più forte in tempi rapidi e gli "aperturisti". Il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e il segretario Fabio Ciciliano hanno fatto però sapere all'AdnKronos che "al momento non c'è stato alcun pressing da parte del Cts al governo. L'attenzione comunque resta alta e il comitato tecnico scientifico è pronto e disponibile a discutere uno o più problemi qualora il governo richiedesse una convocazione urgente".

Intanto il leader della Lega Matteo Salvini ha criticato preventivamente le possibili scelte del governo: "Tutti a casa dopo le 9 di sera significa ammazzare la seconda potenza industriale e manifatturiera", ha detto. "Il coprifuoco - ha risposto Salvini a una domanda su questa eventualità, durante un punto stampa alla fiera Bi.Mu - si fa in tempi di guerra. Non penso che il virus vada a letto alle 21.30. Mi spieghino l'evidenza scientifica per cui posso girare per Milano fino alle 21 e poi devo andare a casa. Mi sembrano cose strampalate e prive di senso", ha concluso. 

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