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Martedì, 19 Marzo 2024
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Verso il coprifuoco alle 22 in tutta Italia

Se nei prossimi giorni i contagi continuano a crescere in arrivo un altro Dpcm con chiusure generalizzate: tutti a casa alle 10 di sera. L'ipotesi Didattica a Distanza per le scuole superiori e la chiusura degli istituti nelle regioni a rischio

Dopo il boom di contagi registrato nell'ultimo bollettino della Protezione Civile il governo studia il coprifuoco alle 22 in tutta Italia e la didattica a distanza nelle scuole superiori, mentre la Lombardia potrebbe presto seguire la Campania nella chiusura degli istituti e l'indice di contagio RT a Milano è oltre il 2.

Verso il coprifuoco alle 22 in tutta Italia

La posizione del governo è sintetizzata oggi in un virgolettato attribuito dal Fatto Quotidiano a una fonte di governo: “Se nei prossimi giorni i nuovi contagi schizzassero a 15/20 mila al giorno un altro Dpcm con una sorta di coprifuoco sarà preso in considerazione. Per scongiurare questo scenario, entro due settimane le ultime misure dovranno aver dato frutti”. Ma a parlare di restrizioni orarie delle libertà sono anche il Corriere della Sera, che segnala anche un possibile provvedimento per la chiusura dei locali pubblici alle 22, e il Giornale, che lo annuncia per le ore 21 in tutta Italia. Ricapitolando, le misure che emergono in queste ore come ipotesi prese in seria considerazione dall'esecutivo sono:

Il bollettino della Protezione Civile dice che ieri dei 98mila italiani testati dai Covid Center sono stati diagnosticati 8.804 nuovi casi, il numero più alto mai registrato in Italia (che supera il precedente record registrato ieri). Rispetto alla media delle ultime quattro settimane si registra un aumento del 332,6% dei casi registrati tra il lunedì e il giovedì (questa settimana 26.656, contro i 6.168 di tre settimane fa). Tutte le regioni registrano un balzo di nuovi casi ma spicca la Lombardia con oltre duemila nuovi casi: un contagiato su 4 rispetto al totale è proprio in Lombardia e sono previste nuove misure restrittive per contenere la diffusione del virus. 

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E il lockdown a Natale, che era stato escluso nei giorni precedenti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ritorna come un fantasma nelle cronache dell'emergenza coronavirus: come sappiamo, nel governo si fronteggiano l'ala oltranzista che vorrebbe inasprire da subito le regole per fermare la recrudescenza dell'epidemia e l'ala moderata che invece è preoccupata per i possibili ulteriori danni all'economia (la Coldiretti stima 4,1 miliardi di danni solo per il turismo di fine anno). 

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Un lockdown piccolo piccolo?

Intanto il balzo dei contagi e la stretta in diversi paesi europei affondano le Borse, spaventate da una seconda ondata di Covid-19 e dai suoi effetti su un'economia che non si è ancora ripresa dal primo lockdown. Le piazze finanziarie europee chiudono tutte in rosso. Parigi perde il 2,11%, Francoforte il 2,49%, Londra l'1,73%. Milano è maglia nera con un calo del 2,77%, complice anche un aumento dello spread a 130,8 punti dopo il record del debito pubblico, salito - secondo i dati della Banca d'Italia - a 2.578,9 miliardi. 

Il Fatto Quotidiano fa sapere che il premier, ieri impegnato a Bruxelles nel Consiglio europeo, non vorrebbe prendere in considerazione un nuovo blocco totale generalizzato, auspicando chiusure a macchia di leopardo concordate con le Regioni. E ieri proprio il presidente della conferenza delle Regioni, il governatore dell ’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha avvalorato questa ipotesi: “Le cose fatte in intesa con il governo, hanno sempre funzionato da quando è iniziata la pandemia, con il governo che emana decreti e le Regioni che hanno poteri restrittivi. La diffusione del virus non è omogenea”. A sorpresa, spiega oggi il Messaggero, anche le imprese stavolta spingono per attuare misure restrittive subito invece di aspettare dicembre. 

Anche a Milano c’è l’ipotesi di una nuova stretta locale conseguente a un indice di contagio Rt superiore a quota 2. Si vedranno oggi il governatore Attilio Fontana e il sindaco Beppe Sala: “Bisogna agire in fretta. Ma non prevedo interventi radicali rispetto al Dpcm”.

Mentre il Corriere della Sera spiega che ragionando con scienziati, collaboratori e ministri, il premier si è convinto a soppesare altre regole restrittive, sulla falsariga delle norme adottate in Francia.

Il coprifuoco è una cosa che si sta valutando, ammettono a Palazzo Chigi, dove stanno arrivando molte pressioni dai cittadini per fermare quel che resta della «movida». Domani si riunirà il Consiglio dei ministri e se l’idea supererà le resistenze della parte più cauta del governo, un nuovo provvedimento potrebbe imporre a bar, ristoranti e altri pubblici esercizi di abbassare le saracinesche alle 22. E ai cittadini di uscire di casa oltre quell’ora. «A me questa misura non risulta», frena il ministro Roberto Speranza.

Intanto il ministro Francesco Boccia ha paventato «l’interruzione di attività sociali e culturali a maggior rischio di assembramento». Palestre, saloni di bellezza, cinema, teatri e sport di base.

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